L’AOR San Carlo interviene sulla questione delle guardie cardiologiche negli ospedali di base
La direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo interviene sulla questione delle guardie cardiologiche negli ospedali di base per manifestare stupore in relazione a posizioni recentemente veicolate a mezzo stampa, che richiedono tempestivi chiarimenti per fugare immediatamente qualsiasi dubbio.
Preliminarmente occorre sottolineare come l’attività negli ospedali di Lagonegro, Melfi e Villa d’Agri sia stata fortemente potenziata negli ultimi anni, raggiungendo volumi e complessità di assoluto riguardo. Numerosi sono, inoltre, i servizi avviati, dalle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche di otorinolaringoiatria, di oculistica, di neurochirurgia, di terapia del dolore, di terapia oncologica, di chirurgia pediatrica, di chirurgia senologica. Parlare, pertanto, di ‘ulteriore depotenziamento’ è assolutamente inappropriato.
Venendo alla questione sollevata in queste ore, l’esigenza di valutare una riorganizzazione delle presenze dei cardiologi negli ospedali di base è stata rappresentata non dalla direzione aziendale – che, si conferma, intende proseguire nell’impulso alla crescita di tutti i propri ospedali – ma proprio dagli specialisti, per far fronte alle sempre più numerose istanze rivolte dai cittadini ai nosocomi aziendali, segno evidente di una fiducia opportunamente riposta. Conseguentemente e doverosamente la direzione ha attivato un tavolo tecnico, costituito dai responsabili di tutte le articolazioni coinvolte – dal Pronto Soccorso all’Anestesia e Rianimazione, dalla Cardiologia alla Terapia Intensiva Cardiologica – proprio per valutare consapevolmente e in termini di sicurezza, appropriatezza, efficacia ed efficienza il modulo organizzativo più giusto da adottare. Solo a conclusione dei lavori la direzione aziendale potrà recepire gli esiti e assumere decisioni.
Va, tuttavia, sin da questo momento precisato come la rete tempo-dipendente cardiologica già oggi, quale conseguenza del DM 70 risalente a circa dieci anni orsono, preveda l’accentramento del paziente nelle strutture ospedaliere deputate a trattare l’emergenza, costituite dai due hub di Potenza e di Matera. Inoltre, il percorso del paziente urgente -sempre già oggi- prevede il tempestivo indirizzamento verso la sala operatoria, senza alcun preventivo consulto cardiologico, come raccomandato dalle linee guida internazionali.
Si intende, pertanto, rassicurare ancora una volta tutti circa la costante attenzione dell’Azienda Ospedaliera San Carlo ai bisogni dei cittadini, nel pieno rispetto dei canoni di sicurezza ed efficacia delle cure, manifestando la piena disponibilità al confronto e a garantire tempestivamente ogni informazione, essendo interesse comune evitare che una informazione non puntuale crei disorientamento e sfiducia nei cittadini.