L’artista Vita Malvaso dona la Via Lucis alla chiesa materana di San Rocco
Una giornata memorabile per la chiesa di San Rocco, pronta a vivere con una grande partecipazione di fedeli gli eventi religiosi previsti per il quarantottesimo anniversario della consacrazione a luogo di culto della chiesa guidata da don Angelo Tataranni. In occasione della visita pastorale di Monsignor Salvatore Ligorio, la parrocchia di San Rocco ha condiviso al termine della Santa Messa concelebrata assieme a Don Filippo Lombardi e Don Angelo Tataranni la benedizione della Via Lucis, realizzata e donata alla comunità materana dall’artista Vita Malvaso. La Via lucis è composta da quattordici formelle in terracotta ceramicata che ripercorrono le stazioni della “via della luce”, il rito liturgico che rievoca i momenti più significativi della vita di Gesù, dalla sua Resurrezione alla Pentecoste. E’ stato il Vescovo della diocesi di Matera-Irsina Monsignor Salvatore Ligorio ad eseguire il rito della benedizione della Via Lucis, il cui itinerario è stato posizionato sul lato destro della chiesa.
“La Via Lucis – spiega l’artista materana Vita Malvaso – indica la Resurrezione di Nostro Signore e per interpretare il significato divino di questo mistero ho preferito realizzare formelle in terracotta di uguale grandezza ma di forme diverse. Per realizzarle ho scelto la tecnica dell’ingobbio, che favorisce una maggiore consistenza dell’impasto in modo da dipingere liberamente lo strato in superficie. La cottura dei manufatti è avvenuta nel laboratorio di ceramiche a Grottaglie”.
Vita Malvaso si conferma un’artista particolarmente sensibile nei confronti dell’arte religiosa. Nel 2009 l’artista di origini grottagliesi e materana d’adozione aveva realizzato la Via Crucis e la Via Lucis per la parrocchia Maria Madre della Chiesa ubicata nel quartiere di Serra Rifusa e a partire dal 19 marzo 2014 un’altra serie di opere in terracotta ceramicata si possono ammirare nella chiesa di San Rocco in via Lucana a Matera.
Biografia Vita Malvaso
Nata nel 1947 a Grottaglie, in provincia di Taranto, dal 1970 vive ed opera a Matera dove ha insegnato disegno e storia dell’ arte presso il Liceo Scientifico “Dante Alighieri”. Cresce artisticamente all’Accademia delle Belle Arti di Bari. Nelle sue opere è presente la tradizione delle botteghe di ceramica della natia Grottaglie, ma sono leggibili anche i paesaggi e la vita del vicinato nei “Sassi” di Matera. Proseguendo nella ricerca e nell’uso dei molteplici linguaggi espressivi, l’artista spazia dalla pittura alla grafica, alla scultura, attuando una felice e originale mediazione fra la propria cultura d’origine pugliese con quella lucana, raggiungendo interessanti risultati.
Dal 1993 si dedica anche alla scenografia ed alla regia teatrale curando diversi spettacoli. Partecipa a diverse rassegne nazionali ed internazionali, realizza personali in numerose città italiane con notevole successo di critica e di pubblico, ottenendo premi e riconoscimenti. Riviste d’arte si occupano della sua attività artistica, scrivono di Lei molti critici, storici e giornalisti tra cui: D. Trombadori (critico d’arte), P. Di Giammaria (giornalista rivista d’arte “Quadri e Sculture”), Mons. F. Conese (teologo e critico d’arte), M. C. Simotti (critico d’arte), B. Tragni (giornalista e scrittrice), G. Caserta (storico e critico letterario).
Nel 2005 inaugura la Galleria d’Arte Contemporanea CeMaCi sita in Via Rosario 43 nel suggestivo scenario dei Sassi di Matera, spazio concesso all’artista dal Comune di Matera dedicato all’esposizione permanente delle sue opere ma anche ad ospitare opere di altri artisti organizzando rassegne e collettive di pittura e scultura. Nel 2010 per coronare i quarant’anni di attività artistica, presso la “Sala Carlo Levi” di Palazzo Lanfranchi a Matera, vengono esposte 50 opere d’arte selezionate con cura dall’ artista rappresentative dei vari periodi in cui si è sviluppata la sua arte.
Le prime opere degli anni ’70 ci mostrano figure realistiche dai profili poco delineati e dalle tonalità scure: paesaggi, contadini, animali, scorci dei Sassi abbandonati realizzati con tecnica mista che già rappresentano, in nuce, le caratteristiche originali del segno e del colore dell’artista.
Le opere degli anni ’80 privilegiano la ricerca di forme più definite e colori più chiari che danno vita a composizioni astratte perfezionando la tecnica olio su tela.
Dagl’ anni ’90 si avverte una più matura padronanza e sicurezza nello stile ed il raggiungimento di una felice armonia con una linea e una gamma cromatica che avvolge le diverse campiture con colori più vivaci e solari che danno origine ad un vero e proprio movimento vivente. Negli anni più recenti l’Artista, sempre coerente al suo stile, con una linea più incisiva racchiude le figure dando una spiccata espressione alla Sua interiorità.