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Lavoro, la Fim Cisl si mobilita per lo sciopero dell’automotive del 18 ottobre

Il Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa e referente per la Conferenza episcopale della Basilicata per la pastorale sociale e del lavoro Mons. Ciro Fanelli presenzierà, giovedì 3 ottobre, alle 10, nella sede della Fim Cisl a San Nicola di Melfi, alla cerimonia di scopertura della targa in memoria Vittorio Rocco Verrascina, per molti anni rappresentante sindacale nello stabilimento Stellantis e membro della segreteria regionale. Alla cerimonia interverrà anche Don Michele Cavallo, vicario episcopale per la pastorale sociale della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. «Sarà un momento per ricordare l’impegno, il rispetto e l’abnegazione sempre profusi da Vittorio nella difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e per riflettere sul valore dell’empatia quando ci si relaziona con il prossimo e si diventa depositari delle speranze e delle aspettative delle persone», spiega il segretario generale Gerardo Evangelista.

Per l’occasione sarà a San Nicola di Melfi anche il leader nazionale Ferdinando Uliano che al termine della cerimonia farà il punto della situazione su Stellantis e indotto. È prevista la presenza del segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo e del coordinatore nazionale della Fim Cisl per il gruppo Stellantis Stefano Boschini. L’appuntamento segna l’avvio della mobilitazione che culminerà nello sciopero nazionale di 8 ore del settore automotive e delle imprese della componentistica proclamato per il 18 ottobre da Fim, Fiom e Uilm «per difendere l’occupazione e costruire il futuro dell’industria dell’auto». Nella stessa giornata è in programma una manifestazione nazionale a Roma.

«È importante che tutte le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis e delle aziende dell’indotto di San Nicola di Melfi partecipino allo sciopero per contribuire a dare una scossa a questa situazione. Non è più il momento di cercare di chi sia la colpa: l’obiettivo della giornata è scuotere le coscienze e dire basta alle indecisioni. L’UE deve portarci fuori dal pantano in cui ci troviamo. Vogliamo fatti perché sono a rischio migliaia di posti di lavoro e la chiusura di numerose aziende», avverte Evangelista.

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