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Lavoro, l’Ugl chiede più controlli in agricoltura

“Gli imprenditori che approfittano della manodopera organizzata dai caporali fanno danno due volte: alle persone sfruttate e agli imprenditori onesti. Lo sfruttamento dei lavoratori agricoli non è un retaggio del passato ma la triste realtà che non si fermerà mai se non si intervenire seriamente con decisione e immediatezza anche in Basilicata con le Istituzioni demandate per i controlli, Regione, Ispettorati del Lavoro dell’Inps e dell’Inail”. Lo affermano il segretario generale dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi ed il segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano.
Per i sindacalisti, “il caporalato è un fenomeno da tempo noto al mercato del lavoro nelle nostre regioni del meridione d’Italia. Per quanto ci riguarda non ci limitiamo più a denunciare questo intollerabile stato di cose ma per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’evento del lavoro nero in agricoltura, l’Ugl fà la propria parte. Ed a tal proposito – proseguono Tancredi e Giordano – è in corso l’iniziativa dell’Ugl Nazionale nelle province di Bari e Foggia (con il segretario Paolo Capone ed il Vice Presidente della Commissione Lavoro, On. Renata Polverini) di solidarietà verso i lavoratori agricoli che subiscono le angherie del caporalato e degli stipendi da fame imposti dai proprietari terrieri, in difesa delle persone più vulnerabili e che per portare a casa uno stipendio da fame mettono a rischio anche la vita, come dimostrano i recenti accadimenti in provincia di Bari e Foggia“.
Perché la parte debole non sia il lavoratore, perché oggi si è lavoratori e non schiavi, il nostro auspicio è – concludono Giordano e Tancredi – che questo Governo sordo e muto verso il Sud d’Italia con atti concreti rivolga attenzione con ispezioni da parte di INPS e INAIL per combattere il caporalato oltre che con più uomini e mezzi: Renzi comprenda che così si possono evitare altri drammi e sfruttamento in agricoltura”.

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