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Lavoro, l’UGL è contro le logiche clientelari

“C’è chi sceglie di andar via alla ricerca di una vita migliore e di un lavoro che in Basilicata è sempre più un miraggio, e chi invece dopo tanto girovagare torna a casa e prova a ripartire Non è facile vivere in Basilicata, come non è facile rimanere al Sud. Molti giovani battono le strade già percorse in tempi addietro dai loro nonni. Con una valigia piena di sogni e speranze e con una laurea tra le mani, questi ragazzi lasciano la terra natia alla volta del grande Nord e di un lavoro che gli garantisca una vita meno greve. Una scelta spesso sofferta. Ma partire è l’unica vera alternativa per lasciarsi alle spalle, incastonata tra le dolomiti lucane e il Pollino, risalendo per la piana di Metaponto, l’angoscia della certezza che le cose da queste parti non possano cambiare”.

E’ quanto sostiene il segretario regionale dell’UGL Basilicata, Giuseppe Giordano per il quale, “Munnu era, munnu è e munnu sarà, è consuetudine che ripetano come un mantra i molti anziani, unici a sopravvivere all’immutabilità dei tempi. In base ai dati dell’Istat su una popolazione di circa 600.000 abitanti, l’indice di vecchiaia indica che ci sono 150 anziani per ogni 100 giovani. Più della metà di questi ultimi abbandona la Regione per non tornare più. Per l’UGL – continua Giordano – dalla Basilicata, infatti, ogni anno vanno via circa 2 mila cittadini. Ma per chi è riuscito a sfangarla c’è sempre qualcuno che invece è ritornato indietro. Una domanda però che sempre accompagna il percorso, è il perché emigrare, perché altrove le cose funzionano, perché in Basilicata e nel meridione in generale tutto deve ridursi alla logica del clientelismo o del rinunciare e piegarsi? A emigrare oggi sono le migliori menti che il meridione possa sfornare, l’UGL suggerisce un ritorno a casa. Basterebbe poco – conclude l’esponente UGL, Giordano – per invertire il circuito della fuga e renderlo virtuoso: se solo si riuscisse a convincere le comunità di emigrati a investire nelle regioni d’origine, allora la linfa potrebbe tornare alle radici”.

 

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