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Le associazioni riunite in ‘Pensiamo Basilicata’ apprezzano la decisione della Giunta regionale di approvare lo schema di Avviso Pubblico

Le associazioni datoriali riunite nel manifesto Pensiamo Basilicata esprimono apprezzamento per l’approvazione da parte della Giunta regionale dello schema di Avviso Pubblico che stanzia finanziamenti a favore dei consorzi fidi operanti in Basilicata per i rafforzamento del fondo rischi. L’approvazione è avvenuta al termine di un lungo lavoro avviato oltre un anno fa dal Presidente della Giunta regionale, nell’ambito delle attività della cabina di regia del Patto di sistema Obiettivo Basilicata 2012, e portato avanti dal dipartimento Attività produttive.

Il manifesto Pensiamo Basilicata si congratula con il presidente Vito De Filippo e con l’assessore Marcello Pittella e auspica che la delibera possa rappresentare un cambio di passo nella politica di sostegno al credito per le piccole e medie imprese presenti sul nostro territorio. In una fase caratterizzata da una forte recessione economica, lo sblocco di 3 milioni e 850 mila euro a favore dei consorzi fidi rappresenta una boccata d’ossigeno per il sistema imprenditoriale, che potrà adesso contare sul sostegno dei consorzi fidi nel momento in cui si presenterà alle banche per una richiesta di finanziamento.

Le associazioni imprenditoriali che fanno parte del manifesto Pensiamo Basilicata hanno più volte sollecitato la necessità di rilanciare il ruolo dei consorzi fidi, che attraverso la prestazione di garanzie collettive si assumono parte del rischio connesso per eventuali insolvenze. Come è noto, alle croniche difficoltà denunciate dagli imprenditori nell’accesso al credito si è aggiunto lo smisurato aumento del costo del denaro da parte delle banche, determinando una sorta di muro invalicabile tra chi vuole investire e chi deve concedere il denaro per favorire un nuovo progetto imprenditoriale. In questo clima di sfiducia reciproca, l’intervento della Regione Basilicata a favore dei consorzi fidi rappresenta un segnale importante soprattutto per le piccole e medie imprese, già penalizzate dai ritardati pagamenti provocati dal Patto di stabilità imposto agli enti pubblici e dalla crisi di liquidità che ha bloccato gli investimenti.

 

 

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