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Le comunità parrocchiali di Guardia Perticara, Corleto Perticara ed Armento accolgono la missione quaresimale dei religiosi e delle suore camilliane

Ieri, nelle parrocchie di Guardia Perticara, Corleto Perticara ed Armento, è iniziata la settimana dedicata alla missione quaresimale dei religiosi e delle suore camilliane. Appartenenti alla Congregazione delle Figlie di San Camillo, fondata il 2 febbraio 1892 dal Beato Luigi Tezza (camilliano) e la Beata Giuseppina Vannini – la cui casa generalizia si trova nella diocesi di Frascati –, le suore hanno come missione particolare nella Chiesa quella di “testimoniare l’amore di Cristo misericordioso verso l’uomo infermo” mediante il ministero del servizio corporale e spirituale , esercitato anche con il rischio della vita, al quale si obbligano con voto speciale. Tutta la loro opera si ispira ad un solo ideale:
“Siate dunque sempre meglio le vere e fervorose Figlie di San Camillo, il vostro solo nome racchiude tutto ciò che dovete fare e dovete essere dinanzi agli uomini”. I religiosi camilliani appartengono all’Ordine dei Ministri degli Infermi fondato da Camillo De Lellis nel 1574, il quale tutta la vita si prodigò per curare i malati colpiti dai mali più orribili e che giungevano in fin di vita nell’Ospedale romano di San Giacomo. L’Ordine, come stabilisce la sua Costituzione, si dedica “prima di qualsiasi cosa alla pratica delle opere di misericordia verso gli infermi” e fa sì che “l’uomo sia messo al centro dell’attenzione del mondo della salute”.
Le suore e i religiosi camilliani, durante questa settimana di permanenza nelle trecomunità lucane, faranno visita  agli anziani, agli ammalati, alle scuole, incontreranno gli operatori pastorali ed i giovani, parteciperanno agli appuntamenti religiosi delle tre parrocchie, per raccontare il loro carisma e la loro missione nei ‘luoghi della sofferenza’ di tutto il mondo. Nel calendario delle iniziative, in sintonia con la vocazione dei religiosi e delle suore camilliane – “curare i corpi per salvare le anime” – è previsto un evento di presentazione del progetto in itinere del Museo delle Arti Sanitarie, intitolato a ‘Mazziotti-Guidone’, due medici illustri originari di Guardia Perticara. Giuseppe Mazziotti conseguì la laurea in Medicina Fisica nel febbraio 1855 e nel maggio dello stesso anno in Chirurgia, presso la Reale Università di Napoli. Nel 1856 fu nominato 3° Chirurgo del Primo Reggimento di linea e, di lì a poco, medico dell’antica Marina da Guerra napoletana e, dopo l’Unità d’Italia, Chirurgo di Terza Classe della Regia Marina Italiana, grado con cui partecipò alla battaglia di Lissa il 20 luglio 1866. La sua profonda conoscenza dell’arte chirurgica lo portò, nel 1859, ad essere il vincitore del concorso di Chirurgo Straordinario presso l’Ospedale degli Incurabili di Napoli e nel 1882 di Chirurgo Ordinario e, infine, di Direttore di Sala. Si dedicò con passione anche all’attività didattica e, difatti, dal 1867 diresse un’affollata scuola privata di Patologia e Clinica Chirurgica e di Sifilografia. Prospero Guidone, medico chirurgo altrettanto noto, è rimasto nella storia per aver effettuato interventi agli organi parenchimali come fegato, milza, cuore, utilizzando strumenti più avanzati dei precedenti – ha dato difatti il nome alla cosiddetta ‘Pinza Guidone’.
Voluta dall’Amministrazione comunale di Guardia Perticara, l’iniziativa si svolgerà mercoledì 28 febbraio nella location della Sala Consiliare del comune medesimo, alle ore 19. Interverranno all’incontro il vescovo della Diocesi di Tricarico Giovanni Intini, il sindaco della comunità guardiese Angelo Mastronardi, il parroco della parrocchia ‘San Nicolò Magno’ Don Gaetano Grippo, il medico Antonio Sanchirico, autore dell’opera “Medici e Malattie tra la Basilicata e Napoli Borbonica” e curatore del museo. Questi, per l’occasione, accompagnerà i religiosi ospiti e gli intervenuti all’evento nella visita guidata tra le teche contenenti gli antichi strumenti medici, già acquistati dall’amministrazione comunale mediante donazioni e sponsorizzazioni. Per il momento le teche sono allocate nell’antico Convento francescano guardiese, oggi sede del Municipio. In seguito al completamento dei lavori di ristrutturazione, andranno ad allestire le sale di uno dei palazzi storici del borgo medievale, Palazzo Montano, allorchè verrà inaugurato il museo sopra citato.

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