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Le imprese di pesca di Maratea scrivono al Ministero della transizione ecologica

Le Imprese di pesca di Maratea, a seguito di una missiva inviata dalla Capitaneria di Porto che chiede loro di detenere un “formulario” identificandoli come produttori di rifiuti, hanno deciso di inviare una lettera agli enti competenti ed al Ministero della transizione energetica lamentando la totale assenza del piano di raccolta e smaltimento dei rifiuti sul Porto.
“In particolare chiediamo da sempre attenzione per l’infrastruttura portuale regionale, che se pur soggetta a slogan politici sullo stanziamento di risorse future, e ad annunci improbabili ed inattuabili come il collegamento tramite aliscafi con le isole Eolie, vive un totale abbandono. – si legge nella lettera – Non comprendiamo come sia possibile che mentre in tutta Italia viene chiesta e finanziata ai pescatori la raccolta straordinaria dei rifiuti marittimi, a Maratea viene chiesto di farsi carico degli oneri o non degli onori di tale attività. Da qui la nostra richiesta agli enti competenti affinchè predisponganano un piano per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti conferiti in Area Portuale in modo da scongiurare eventi straordinari, che ormai frequenti, mettono in cattiva luce tutta l’attività turistica e non solo del Porto di Maratea vanificando, per colpa delle inadempienze della gestione della cosa pubblica, gli sforzi fatti da operatori professionali e coscienziosi”.

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