Le inadeguatezze del sistema informatico regionale
L’Assessore all’Agricoltura Mazzocco sembra più presa dagli impegni del suo partito in giro per i congressi e ad occuparsi di altro (imprese sociali) che non dei problemi del settore di cui è responsabile. L’ultima goccia che fa traboccare il vaso dell’indignazione degli agricoltori e degli operatori agricoli, sopratutto delle aree interne e più svantaggiate, è la “nota vicenda” della presentazione delle domande del bando di aiuti per la Misura 223 (Psr 2007-2013) “Primo imboschimento di superfici non agricole”. Ebbene, secondo l’art.12, le domande devono essere inserite nel “portale” (che ad oggi non è attivo) entro 15 giorni a far data dalla Pubblicazione sul Bur. Nonostante la scadenza in un primo momento fissata al 15 ottobre scorso è stata prorogata al 15 novembre prossimo, del portale non c’è, vergognosamente, alcuna traccia.
Il risultato è che agricoltori ed imprenditori agricoli, che hanno i Progetti pronti da più mesi, corredati dalla corposa certificazione richiesta, secondo la ben nota prassi della burocrazia che è sovrana, inconcepibile, stucchevole e intollerabile negli uffici del Dipartimento Agricoltura, non sanno più cosa fare. Non resta che rivolgersi alla Magistratura per il risarcimento dei danni per le spese varie e di progettazione causati dal grave disservizio degli “inerti” Responsabili Dirigenti Regionali, lautamente pagati, a cui aggiungere i costi con i soldi pubblici per servizi informatici inefficienti, inadeguati ed inutili.
Tutto ciò, nonostante le rassicurazioni dell’Assessore Mazzocco, accresce il rischio di disimpegno automatico dei fondi del PSR, che non saranno impegnati entro il 31 dicembre prossimo e che ammontano, secondo dati ufficiali del Ministero alle Politiche Agrarie e riscontrabili dal sito della Rete Rurale nazionale, ad oltre 50 milioni di euro. L’inetto assessore non può giocare alle tre carte con i numeri degli impegni di spesa (si badi bene e non della spesa effettiva) dei bandi degli anni precedenti tentando di nascondere ritardi ingiustificati ed inefficienze che si ripercuotono direttamente sulle piccole imprese agricole, quelle familiari e sulla disastrata e ignomìnia dell’economia Regionale.