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Le sfide dell’agroalimentare, gli interventi di Pittella e Martina

“Il primo vero salto di paradigma che dobbiamo tutti aver presente è che l’esperienza agricola italiana è oggi la massima espressione dell’interazione tra filiere , settori e organizzazioni che ha scomposto e ricomposto alcune classi di rappresentazioni che la storia ci ha consegnato. Io credo che l’ agroalimentare sia oggi il terreno più avanzato di questa nuova interazione”. Ha esordito così il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina intervenendo al convegno “Made in Basilicata: la sfida dell’agroalimentare”  organizzata dalla Uil Basilicata e da Uila. Martina, nel salutare tutte le istituzioni lucane ha ringraziato il lavoro della Giunta regionale insieme al presidente Pittella  e la senatrice Antezza che in Commissione Agricoltura “tiene sempre ben presenti i temi agricoli di questa regione conducendoli con passione”.

“Questa splendida regione – ha continuato il ministro  – deve fare un salto di qualità usando l’eredità di Expo 2015 e sfruttando la scia che conduce a Matera 2019 per fare, in particolare, dell’agroalimentare uno dei progetti più avanzati capaci di tenere insieme due grandi leve: competitività e sostenibilità.

Tre le parole d’ordine: nuova organizzazione, sfruttando l’interazione nelle imprese, nei distretti, nelle filiere e nei contratti di rete. Le imprese da sole non bastano. Bisogna creare strumenti affinchè non si snaturino e rimangano ancorate ai territori  con “i piedi per terra e la testa nel mondo”. Noi abbiamo bisogno del Mezzogiorno per praticare sperimentazioni più avanzate da parte dei produttori affinchè uniscano le forze. Secondo grande tema l’innovazione, legata anche alla nuova organizzazione attraverso reti strutturate e nuova logistica e infine la questione generazionale. Ci sono esperienze interessanti specie al Sud ma occorre fare in modo che una nuova leva di imprenditori agricoli affronti le sfide che abbiamo davanti con determinazione. In regioni  come queste si può coniugare la nuova economia con la nuova società  consentendo a tanti giovani di rimanere nella terra in cui sono nati e di viverla come occasione”.

 All’incontro è intervenuto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. “In un momento molto particolare come quello che stiamo vivendo nel Paese e in Basilicata questo spazio di riflessione voluto dalla Uil ci consente di evidenziare numeri e realtà positive, frutto di impegno da parte delle imprese che hanno migliorato la loro competitività e qualità nella produzione, ma anche conseguenza delle misure messe in campo dalla politica e dal buon management del nostro dipartimento”.

“Abbiamo chiuso la programmazione 2007/2013 – ha detto Pittella – con un’accelerazione straordinaria della spesa, non solo sotto il punto di vista finanziario ma anche sotto il profilo qualitativo degli investimenti Un nuovo corso è partito e stiamo dando impulso anche a nuove modalità di emanazione dei bandi, a sportello, che faciliteranno l’esecuzione delle istruttorie, delle operazioni annesse e la riduzione dei tempi di lavoro. Superando un momento di crisi economica internazionale senza precedenti, con difficoltà di accesso al credito a cui si sono aggiunti anche i danni da calamità naturali, siamo riusciti a migliorare la competitività delle imprese agricole lucane.

Oggi, grazie alla resilienza che fa parte della identità dei lucani, siamo impegnati senza sosta e con molta consapevolezza in più per lo sviluppo del settore primario. La macchina amministrativa lavora a ritmi incessanti. Il nuovo PSR, con 680 milioni di euro, approvato lo scorso novembre, ha già stanziato 118 milioni di euro con il primo pacchetto di bandi emanati lo scorso maggio, e 37 milioni di euro per i progetti Leader della scorsa settimana per i nuovi gruppi di azione locale che, in forma ridotta rispetto a prima, si costituiranno sul territorio con il ruolo di vere agenzie di sviluppo.

Abbiamo preso impegni precisi per ottenere risultati migliori della precedente programmazione. Innovazione, competitività e filiere, sostenibilità ambientale e governance territoriale, sono le priorità strategiche della politica regionale per lo sviluppo rurale. Lo sappiamo e lo riconosciamo a gran voce che l’agricoltura riveste un ruolo fondamentale nell’economia locale e rappresenta l’8,8% del valore aggiunto prodotto in regione. Gli occupati raggiungono quasi il 10%, valore più che doppio rispetto all’Italia. Nel 2015, l’aumento degli impieghi è stato del 2,8%.

Rivolgendo attenzione ai sapori e al gusto del Made in Basilicata, è di ieri un articolo su un quotidiano in cui si riconoscono le eccellenze lucane a marchio certificato:  nove sono i prodotti appartenenti alla categoria food, 5 Dop e 4 Igp, 6 quelli Wine, 5 Dop uno IGP. Novantasei i produttori che vincono la sfida della qualità. Dunque la parola d’ordine deve continuare ad essere aggregazione, per arrivare insieme dall’azienda agricola alla tavola dei consumatori, passando dalla fase della trasformazione e della promozione.

Confermo e chiudo: non è un caso che i dati dell’anno 2015 di Unioncamere ci mostrino finalmente più luci che ombre e sono contento che la Uil abbia scelto di ripartire da qui per andare incontro alle nuove sfide del futuro. Ripartiamo dunque dal fatto che il recupero della flessione accusata nel 2014 fa registrare un incremento del 22,4% per i prodotti agroalimentari, cioè oltre 15milioni di euro in più. L’export è in ripresa, in particolare per i prodotti dell’industria di trasformazione e passa da 26,1 a 36,4 milioni di euro, pari al +39,5%, mentre le vendite dei prodotti agricoli non trasformati, che rappresentano il 56% circa del totale della filiera agroalimentare, sono aumentate dell’11,8% (quasi 5 milioni di euro in più).

Ho snocciolato questi dati con la consapevolezza che siano anche il risultato della crescita delle competitività delle imprese agricole lucane orientate alla qualità e ai mercati esteri, ma anche delle misure messe in campo a livello regionale, accompagnate e integrate alle azioni di marketing e promozione messe in campo dal Dipartimento. Andremo avanti con determinazione nell’attuare quanto è definito nella nostra strategia regionale, battendoci dove necessario anche sui tavoli nazionali per ottenere migliori garanzie possibili per valorizzare l’identità regionale e la garanzia di qualità per il Made in Italy e per il Made in Basilicata”.

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