Lecce, escavatore trancia tubo del gas in Piazza Tito Schipa
Erano le 11.30 circa di ieri, quando la popolazione di Lecce ha cominciato ad avvertire nell’aria una puzza di gas. E di lì a poco buona parte del centro cittadino sarebbe rimasto totalmente paralizzato. La zona in questione è l’ex Caserma Massa, nel cantiere di Piazza Tito Schipa, dove sono in corso gli scavi archeologici. Le arterie limitrofe, viale Felice Cavallotti, via Orsini del Balzo, via San Lazzaro, via 140’ Reggimento Fanteria, nell’ultimo tratto di viale Otranto, e via Marconi sono state sbarrate. Tutto a causa di un’escavatrice che, durante i lavori, ha tranciato un tubo, dal quale è fuoriuscito metano. Il rischio di un’esplosione è stato fondato, considerando che il metano ha iniziato a disperdersi libero.
Un errore dovuto, secondo l’assessore ai Lavori pubblici Gaetano Messuti, intervenuto sul posto per un primo sopralluogo con i tecnici comunali, al fatto (particolare sì, ma anche molto preoccupante) che quel tubo passasse ad appena una ventina di centimetri al di sotto del manto stradale, e che non risulterebbe nemmeno nelle mappature in possesso della ditta. Per ovviare al danno, come opera provvisoria sono stati apposti alcuni manicotti; poi, sulla falla, calerà una colata di cemento. Infine, come passo successivo, bisognerà interrompere il flusso, dissaldare il tubo e sostituirlo.
L’eterno cantiere dell’area dove sorgeva la Caserma Massa continua a non avere pace. In questa zona, nota anche come ‘Mercato dei fiori’ (un’area di circa 16mila metri quadri) prossimamente sorgeranno edifici direzionali e commerciali, e in cui verrà in piedi anche un parcheggio multi-piano. Sul posto sono subito intervenute squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale per scongiurare il rischio di deflagrazioni. Al lavoro anche gli operatori dell’Enel, oltre agli stessi operai della ditta. L’assessore Messuti ha garantito che i manutentori proseguiranno incessanti per mettere in sicurezza sia l’area interessata dai lavori, sia quella circostante. La chiusura al traffico, logicamente, ha comportato disagi per i lavoratori e forte preoccupazione per i genitori degli istituti scolastici della zona.