Lecce, istituto per ciechi ed ipovedenti diventa un B&B
Il caso dell’Istituto Antonacci di Lecce ha destato molte perplessità, fino ad approdare sui banchi della Commissione di Controllo e Garanzia di Palazzo Carafa. Una struttura ricettiva, che può accogliere turisti e salentini, che prende il posto di un istituto per ciechi e ipovedenti. La prenotazione, a quanto pare, è molto semplice, e su Internet ci sono le prime recensioni: c’è chi dice di essere stato benissimo “in quelle stanze enormi”, e chi parla di “b&b sui generis, con grandi stanze e grandi corridoi”. Nei fatti, la struttura è un grande collegio costruito a misura di non vedenti in un edificio secolare, ai margini del centro storico di Lecce, di fronte alla caserma della Guardia di Finanza.
Sembra che l’uso dell’immobile sia stato concesso dal Comune per l’assistenza ai ciechi e agli ipovedenti nel lontano 1924. E lo statuto parla chiaro: l’articolo 1 dice che “la struttura deve essere destinata ad assicurare l’istruzione e l’educazione degli ipovedenti”. Antonio Rotundo, in Commissione Controllo, ha chiesto chiarezza sulle ragioni che hanno portato i gestori a destinare alcune stanze ad “attività non previste”. In soldoni, quindi, quella struttura avrebbe una precisa destinazione. Ci si chiede: com’è possibile che sia in competizione sul mercato turistico dei B&B?