Lecce, parte la prima corsa dei filobus
Ieri, alle ore 6.53, dopo 1707 giorni, è ripartito il filobus a Lecce. Cinque anni d’attesa per un’opera costata 13 milioni di euro, anche se pende un’indagine giudiziaria ancora in corso. Ad inaugurare la nuova ‘creatura’ Gianni Peyla, presidente della Sgm (Società Gestione Multipla S.p.A.), che per due volte scende dal mezzo. Per l’occasione, ai passeggeri è stata offerta la colazione, con pasticciotti leccesi e caffè, per condividere con autisti e cittadini un momento di svolta per l’azienda. Il bilancio della prima parte della giornata è stato positivo: nelle ore di punta sono saliti a bordo studenti ed anziani e, tranne casi sporadici, corsie preferenziali libere e vigili che controllavano il traffico cittadino.
Delle 3 linee previste, ieri è partita solo la linea 3, con il numero 29. Per i primi 3 mesi, il servizio sarà gratuito, come forma di sponsorizzazione, poi si ritorna alla ‘normalità’: il costo ordinario del biglietto del bus sarà di 0,80 cent. I veicoli sono tutti rammodernati, ed hanno aria condizionata e aria calda, informazione computerizzata ed attrezzi per i diversamente abili. Il percorso ‘tocca’ le vie del centro, con 18 fermate. Partenza da Porta Napoli, via Calasso( due fermate Obeliscoe di fronte al Carlo Pranzo), viale De Pietro, viale XXV luglio, viale Gallipoli, viale Oronzo Quarta, stazione, viale Oronzo Quarta, viale Gallipoli, viale Otranto, viale Cavallotti, via San Francesco, viale De Pietro, via Calasso (due fermate/, Carlo Pranzo ed Equitalia) e capolinea a Porta Napoli.
Unica nota stonata della giornata, l’assenza di figure istituzionali. Infatti, né il sindaco Paolo Perrone, né altri rappresentanti di Palazzo Carafa erano presenti all’inaugurazione. Peyla ha cercato di giustificare l’assenza di politici affermando che “la Procura ha avuto la sua influenza”, riferendosi alle ultime vicende giudiziarie che hanno interessato l’opera. Uniche figure presenti, il direttore della Sgm, Ugo Guacci, e il direttore di esercizio del filobus, Pasquale Borelli.