Lecce, ragazza anoressica abusata in comunità
A soli diciassette anni avrebbe subito abusi da uno dei responsabili di una comunità di recupero in cui era ricoverata per problemi di anoressia. In mattinata si è tenuto l’incidente probatorio, nel corso del quale è stata ascoltata la psicologa Adriana Romano, perito nominato dal gip Vincenzo Brancato, per accertare l’attendibilità della ragazza. E la psicologa avrebbe confermato la credibilità della presunta vittima.
La 17enne, originaria della provincia di Napoli, era giunta a Lecce per curare il disturbo alimentare, che si era aggravato, a quanto pare, a causa delle condizioni familiari piuttosto difficili. I fatti risalirebbero ad un paio di anni fa: uno dei responsabili della comunità, oggi accusato di atti sessuali su minore (e in questo caso, molto più gravi perché effettuati su una persona in condizioni di salute difficili), l’avrebbe avvicinata per parlare con lei e le avrebbe proposto un giro con la sua auto. Ma era solo una scusa: una volta fuori dalla comunità, gli atteggiamenti dell’indagato sarebbero stati un pò troppo affettuosi, con palpeggiamenti e abbracci che la giovane presunta vittima non avrebbe assolutamente gradito, cercando in tutti i modi di divincolarsi. Poi la 17enne avrebbe subito contattato i genitori. Una volta giunti nel Salento, avrebbero deciso di portarla via dalla casa di cura. E’ stata proprio la loro querela a far partire alle indagini, tutt’oggi in corso. Il fascicolo è finito sulla scrivania del sostituto procuratore Carmen Ruggiero. Dopo l’ascolto del perito, il gip ha fissato, per il 29 maggio, una nuova udienza, nel corso della quale sarà raccolto il racconto della ragazza, oggi maggiorenne. L’indagato, però, respinge ogni accusa.