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Lecce: si spacciavano per ispettori della Asl, arrestati

Un uomo e una donna si sono piì volte presentati presso una Cooperativa dove si vende usato e, con la scusa di controllare, fingendosi funzionari Asl, si sono fatti consegnare alcuni mobili. Incastrati dalla Polizia e arrestati per truffa aggravata consumata.

Il responsabile de “Il Mandorlo”, Cooperativa per la vendita dell’usato ha segnalato agli Agenti la presenza all’interno di persone sospette. Giunti sul posto, i poliziotti, in effetti, hanno trovato due persone, un uomo e una donna, funzionari della Asl, almeno dicevano di essere lì in questa veste. La donna, presentandosi come medico chirurgo in servizio presso l’Ospedale San Giovanni Battista di Torino e come ispettore Sanitario Nazionale, ha esibito subito un tesserino riportante la propria foto, con scritto Sauro Antonietta, Regione Piemonte Azienda Ospedaliera torinese. Appena entrata nell’edificio, ha iniziato a stilare un verbale di ispezione, rilevando problematiche attinenti norme sanitarie.

Dagli accertamenti effettuati, gli Agenti l’hanno identificata in Antonietta Sauro, nata a Torino di 50 anni e residente a Settimo Torinese. L’uomo, il collaboratore della Sauro, con una borsa porta documenti di pelle scura, è stato identificato in Antonio Invidia, 49enne leccese, ma residente a Novoli. I due si erano recati presso la Cooperativa a bordo di una Fiat Panda di colore bianco di proprietà dell’uomo, sul cui vetro anteriore c’era esposto un tagliando plastificato riportante la dicitura ”Dott.ssa Antonella Sauro Ispettore SSN Medico in visita”.

Gli impiegati della cooperativa hanno raccontato agli agenti che il 2 maggio scorso, si era presentata presso la loro rivendita la stessa donna, sempre a bordo della stessa auto condotta da Invidia e che, mentre la donna si limitava ad osservare l’interno del capannone, l’autista chiedeva informazioni sui prezzi dei mobili. Successivamente la donna, qualificandosi quale “dottoressa dell’ASL”, ha esibito un tesserino dubbio che subito ha rimesso in borsa. Con fare disinvolto, la signora ha effettuato, a suo dire, un controllo delle norme di sicurezza, contestando l’insufficiente pulizia dei bagni, la ricarica scaduta degli estintori, il posizionamento non corretto delle cassette del pronto soccorso e altro. Infine ha suggerito di sistemare le irregolarità segnalate rinviando la contestazione delle stesse ad un controllo successivo ed ha imposto la chiusura del capannone.

Effettivamente, così come richiesto, gli impiegati hanno chiuso l’esercizio, finché nella giornata del 4 maggio, si sono presentati nuovamente i due controllori. Mentre gli impiegati erano intenti a farle vedere le lacune colmate, la Sauro ha chiesto loro un divano letto di 50 euro e una specchiera del valore di 100 euro, dicendo che avrebbe provveduto a scalare la somma sull’eventuale verbale, aggiungendo che sarebbero ritornati all’indomani, sollecitando gli adempimenti richiesti, altrimenti avrebbe stilato un verbale di 20mila euro e ci sarebbe stato un altro controllo da parte di suoi colleghi. Comunque ha chiesto loro di racimolare una qualsiasi cifra di denaro pronta per il giorno seguente e ha fornito loro l’indirizzo, via Sant’Antonio a Novoli, dove avrebbero dovuto spedire i mobili richiesti. La spedizione c’è stata.

Ieri mattina, però, una nuova visita da parte dei due falsi funzionari della Asl. La donna, ha iniziato così a compilare un fantomatico verbale.

A quel punto, gli impiegati sospettando che si trattasse di una truffa, hanno richiesto l’intervento della Polizia. Antonietta Sauro e Antonio Invidia sono stati pertanto accompagnati in Questura e tratti in arresto per il reato di truffa aggravata consumata e falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico Ufficiale. Inoltre, la Fiat Panda è stata sequestrata perché priva di assicurazione.

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