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Legge anti ‘Porcellum’, è lotta contro il tempo

E’ una corsa contro il tempo. La fiducia c’è sempre, anche se si sospetta che da tutto questo polverone non si ricaverà niente di concreto. I comitati referendari per l’abolizione dell’attuale legge elettorale, in questi giorni di rientro dalla vacanze, sono in piena attività in molte piazze d’Italia per raggiungere l’obiettivo delle 500 mila firme. Per cancellare il cosiddetto ‘Porcellum’ dal sistema politico italiano, l’Italia dei valori chiama i leccesi in Piazza Sant’Oronzo dove, dalle 16, ci sarà anche Antonio Di Pietro. C’è tempo fino al 30 settembre per la cancellazione della legge redatta dal ministro leghista Roberto Calderoli. Ma la visita del leader molisano è anche un modo per sentire il polso di un partito che, a livello regionale, è stato da lui stesso commissariato di recente. Di Pietro sarà infatti accompagnato dal temporaneo responsabile pugliese, Augusto Di Stanislao.

La battaglia referendaria, promossa da IdV, Sinistra Ecologia e Libertà, liberali e repubblicani, potrà contare per le ultime tre settimane anche sull’appoggio ufficiale del Pd che mobiliterà la sua organizzazione territoriale. C’è anche il movimento referendario che fa capo a Stefano Passigli, esponente eterodosso del Partito democratico, che si è mosso già prima dell’estate contro la “legge porcata”. Abolizione delle liste bloccate – in modo che non siano più le segreterie a scegliere – del premio di maggioranza e dell’indicazione obbligatoria del candidato premier che configura di fatto un sistema semi-presidenziale, innalzamento della soglia di sbarramento dal 2 al 4% per scoraggiare la frammentazione: questi gli obiettivi dei quesiti depositati in Cassazione a metà giugno per una legge essenzialmente proporzionalista che non piace ai sostenitori degli altri quesiti. L’ultimo giorno utile per questo referendum è il 15 settembre.

 

 

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