Leonardo Company Grottaglie, Sansonetti: “Anteporre la salute al profitto. Mettere in sicurezza i lavoratori o sarà sciopero”
L’Italia è in ginocchio, a causa del Covid-19 ci sono mille raccomandazioni riguardanti la prevenzione; la nazione è impegnata in una lotta impari contro questo virus facendo di tutto per cercare di combatterlo. Scuole chiuse, ristoranti chiusi, chiese chiuse, vietate tutte le forme di aggregazione, funerali, matrimoni, uffici postali chiusi, fabbriche di importanza nazionale chiuse per essere sanificate e riportate in sicurezza (Fiat a Melfi, Foggia e Pomigliano), si obbliga la gente di stare a casa, si teme per la loro salute e per gli effetti che questa infezione possa portare e si chiede ai lavoratori delle fabbriche, che sono il motore del paese, di lavorare ma facciamolo nel rispetto della loro sicurezza.
Anche le parti sociali continuano una discussione serrata con le aziende; non riusciamo a capire l’atteggiamento e il comportamento di Leonardo Company di Grottaglie, né delle aziende controllate che non hanno esperito alcuna azione atta a contrastare il Covid-19. In questo ambito lavorativo sembra tutto normale: emerge una sorta di incapacità ad affrontare il problema o, ancora peggio, un menefreghismo totale, creando due realtà diverse, una fuori dalla fabbrica piena di premure e attenzioni, chiusi in casa o a fare le file fuori da farmacie o generi alimentari rispettando distanze di sicurezza, e una in fabbrica dove si vive nel pressapochismo più totale.
A seguito del verbale di incontro del 9 marzo 2020 l’Azienda non ha messo in atto le azioni richiamate per cercare di sconfiggere il virus: la sanificazione e la igienizzazione degli ambienti, (in particolar modo bagni spogliatoi che devono essere sanificati e igienizzati da ditta specializzata); non hanno creato un criterio per non fare coincidere le presenze negli
spogliatoi tra primo e secondo turno; non c’è stato uno studio accurato e sistematico sul cercare un modo per lavorare più distanti sullo scalo e le mascherine, che assicuravano di avere in magazzino, faticano ad arrivare in tempi celeri in tutti i reparti.
Per la FIM la salute dei lavoratori DEVE essere la prima priorità, senza la
quale non può esistere nessun tipo di business. Pertanto o l’azienda si impegna a far seguire i fatti alle parole o proclameremo lo SCIOPERO sino a quando lo Stabilimento non garantirà la sicurezza delle maestranze.
Dichiarazione del segretario organizzativo della Fim Cisl Taranto Brindisi, Angela Sansonetti