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Leonardo Moscaritolo confermato alla guida della Gie-Cia

Leonardo Moscaritolo, di Melfi, produttore di orzo e rappresentante dei produttori cerealicoli Cia è stato riconfermato presidente nazionale del Gie-Cia (Gruppo di interesse economico) Cereali e produzioni industriali (riso, pomodoro da industria, bieticoltura, tabacco). La conferma è avvenuta durante l’assemblea dei Gruppi d’interesse economico a Roma convocata per riorganizzare funzioni, obiettivi e cariche
Obiettivo della nuova fase è quello di rafforzare il protagonismo degli agricoltori aumentando la capacità dei Gruppi di essere momento di confronto e studio costante e non episodico, utilizzando anche il supporto di esperti nei diversi settori produttivi e intrecciando relazioni con i vari soggetti delle filiere.
Tre le direttrici prioritarie su cui si svilupperà il lavoro dei nuovi Gie e dei relativi Comitati di prodotto: approfondimenti delle condizioni di mercato; strutturazione dei sistemi (OP, coop, etc); organizzazione delle filiere nell’interprofessione. In questo modo si potrà dare un costante ed effettivo sostegno alle decisioni degli organismi della Cia per la definizione delle politiche economiche.
I nuovi Gruppi di interesse economico sono otto; il coordinamento organizzativo dei Gie è affidato a Enzo Mastrobuoni. “Si tratta di un importante appuntamento per la Cia -spiega il presidente nazionale Dino Scanavino- per rilanciare il ruolo dei nostri Gruppi di interesse economico rendendo gli agricoltori sempre più protagonisti nella vita dell’organizzazione”.
Anche per questo, i nuovi Gie si articoleranno e struttureranno a livello regionale o interregionale, in base alle diversità e alle esigenze territoriali. Inoltre, la circolazione delle idee, documenti e analisi sarà rafforzata dall’uso di strumenti informatici e comunicativi adeguati.
La conferma di Moscaritolo – sottolinea una nota della Cia lucana – rappresenta il riconoscimento della qualità di un gruppo dirigente di una piccola regionale che testimonia un impegno di iniziative e proposte di spessore nazionale. Tra le questioni da affrontare a breve – è detto ancora – rientrano quelle dell’aggiornamento del contratto di filiera cerealicola, la costituzione di un distretto specifico del Mezzogiorno, il rafforzamento dei rapporti tra le parti attraverso accordi interprofessionali, l’individuazione di una “cabina di regia” per i controlli sia nella fase di import che in quelle di trasformazione e commercializzazione.
“Il settore cerealicolo nazionale – afferma Moscaritolo – di primaria importanza economica e sociale è presente nel “made in Italy” più tipico dalla pasta al pane ai dolci e coinvolge oltre 600.000 aziende agricole che utilizzano oltre 4 milioni di ettari per produrre circa 20 milioni di tonnellate di prodotto. Secondo il Gie-Cia cerealicolo, i prezzi pagati ai nostri agricoltori non compensano affatto gli alti costi produttivi, contributivi e burocratici.
Da qui l’esigenza di rendere più saldi e producenti i rapporti di filiera e di lavorare in maniera seria per cercare di raggiungere efficaci accordi interprofessionali che permettano di tutelare e valorizzare il made in Italy.”

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