Lettera aperta al senatore Bubbico (parte seconda)
ci vediamo costretti a ri-scriverLe questa lettera aperta perchè l’argomento riguarda alcune delibere approvate dalla Giunta da Lei presieduta nel 2004 e perché gli attuali amministratori regionali e comunali, ad eccezione del sindaco di Scanzano Jonico (arch. Salvatore Iacobellis) e del consigliere regionale (sig. Mario Venezia) sull’argomento continuano a comportarsi come le tre scimmiette (non vedo, non sento, non parlo) su delle semplici richieste di chiarimento sull’applicazione di deliberati regionali.
Circa tre anni fa, con una lettera aperta del 30 dicembre 2010, Le chiedemmo notizie circa il monitoraggio da effettuare durante la costruzione dei porti (Argonauti e Marinagri) e sulla fidejussione per i danni che la costruzione dei porti avrebbero potuto arrecare, cosa puntualmente verificatosi, alle spiagge.
E’ utile ricordare che il monitoraggio e la fidejussione erano previsti dalla Variante al Piano Paesistico approvato il 2 marzo 2004.
In un incontro fortuito a Matera ci disse che, purtroppo, anche se era diventato senatore non aveva accesso agli atti regionali (già questa risposta è da Zelig).
Successivamente, nel marzo del 2012, il sindaco di Scanzano Jonico inviava una nota alla Regione Basilicata in cui denunciava l’arretramento di 150 metri della spiaggia, dopo la costruzione del porto di Marinagri, in località terzo Madonna.
Ad oggi nessuna risposta da parte della Regione.
Inoltre dalla lettura dell’Atto di concessione della spiaggia dove successivamente verrà costruito il porto degli Argonauti, del 30 marzo 2004, stipulato tra la Regione Basilicata (rappresentata da Lei) e la Nettis Resort, apprendiamo che la Nettis Resort in quell’occasione presentò la fidejussione a copertura del pagamento del canone demaniale.
Può spiegare alla comunità lucana perché c’è la fidejussione per il pagamento del canone demaniale e non c’è traccia alcuna della fidejussione per i danni che i porti avrebbero arrecato alle spiagge?
Perché i danni causati dai porti sulle spiagge di Metaponto e di Scanzano devono essere pagati dai cittadini e non da chi li ha provocati?
Dalla piantina allegata dell’Atto di concessione demaniale apprendiamo inoltre che la Nettis Resort avrebbe fatto un ripascimento sia in zona sopraflutto (lato Policoro) che in zona sottoflutto (lato Metaponto).
Prevedere un ripascimento in zona sopraflutto è tra il “teatro dell’assurdo” e “scherzi a parte” e sarebbe interessante sapere quali tecnici regionali hanno approvato ciò.
Il ripascimento in zona sottoflutto nella zona indicata sulla cartina non è stato mai fatto e da quest’anno il demanio ha revocato quattro concessioni, a privati, perché “… si è preso atto che la maggior parte dell’area … in locazione … è stata erosa dal mare”.
A queste prime attività di Metaponto che chiudono come effetti collaterali della costruzione dei porti bisogna aggiungere l’incendio dello stabilimento di Scanzano Jonico che lo scorso anno venne coinvolto nell’incendio della pineta e gli altri che, a causa dell’avanzamento del mare, successivamente non potranno più lavorare.
Egregio senatore apprendiamo che sarà presente a Bernalda in un incontro pubblico (festa del PD) dove parteciperà anche l’attuale Presidente del Consiglio Regionale, ed ex assessore regionale, Santochirico, anche lui tra quelli che non ha mai risposto.
Potete cortesemente, ognuno per le proprie conoscenze e competenze, rispondere pubblicamente alla comunità lucana?
Senza girarci tanto intorno però anche perché, nel frattempo, il mare continua a fare il mare, cioè continua a demolire la duna a Metaponto e Scanzano, e non è giusto che con soldi pubblici si debbano pagare i danni causati dai porti.
Se non è stata richiesta e presentata la fidejussione i costi, secondo noi, dovrebbero essere addebitati a tutti quelli che, funzionari e politici, hanno permesso ciò.
Ci rendiamo conto che chiediamo sempre le stesse cose da oltre tre anni ma, come detto precedentemente, nessuno ci risponde.
Confidiamo perciò nella sua saggezza.
Comitato Sos Costa Jonica