Lettera aperta dei genitori degli studenti del “Pitagora” di Montalbano Jonico sul dimensionamento scolastico
Sul dimensionamento scolastico i genitori dell’Istituto d’istruzione superiore secondaria “Pitagora” di Montalbano Jonico hanno scritto una lettera aperta alle Istituzioni sulla scelta scellerata di smembrare l’istituto.
“La scelta di dividere l’istituto è immotivata -scrivono i genitori- oltre che del tutto illogica. Sono 27 anni che indirizzi diversi su plessi diversi convivono in un clima di unità di condivisione e di stessa visione di progettazione, quella tanto citata inclusione qui convive tra vocabolari di greco e squadrette di Nova Siri e musica, libri e balli di Montalbano Jonico e sport di Scanzano jonico; qui non ci sono confini ma comunità che interscambiano saperi, competenze ed esperienze. La politica dovrebbe essere al servizio del cittadino eppure alla luce di quanto sta accadendo oggi siamo qui a chiederci se è davvero così. La politica al servizio del cittadino queste cose a noi famiglie ed ai nostri ragazzi non le ha chieste, non vuole ascoltare il grido di chi sta per perdere un compagno di scuola che forse non era nel suo stesso plesso ma che era tale perché aveva condiviso con lui un Erasmus di un mese in un paese straniero, una gita in Grecia o un saggio di fine anno. La politica al servizio del cittadino non vuole sapere che i docenti del plesso di Nova Siri guardano con lo stesso occhio attento e premuroso i ragazzi di Montalbano e Scanzano e viceversa, perché la politica al servizio del cittadino non sá che il tuo insegnante è insegnante dentro e fuori la classe. La politica al servizio del cittadino non sà che nessuno si rifiuta di andare con un’altra dirigente perché non la ritiene capace,banzi, ma crede in quello che ha sognato e progettato con colei che è stata il “buon padre di famiglia”.
La politica al servizio del cittadino non vuole sentire le famiglie che chiedono e pregano per dare una continuità formativa ai loro figli. Ma la politica al servizio del cittadino sentirà queste parole?”