Lettera aperta del Presidente della Provincia Stella a Gianfranco Fini
Onorevole Presidente della Camera,
a soli pochi mesi dalla Sua visita in Basilicata, Ella onora questa bellissima regione di una nuova e attesa presenza. Segno di un’attenzione reale nei confronti di questo Sud che, ringraziandoLa, Le rinnova i propri auspici e consegna alla Sua sensibilità di uomo, prima che di politico, le proprie speranze, e me lo consenta, i propri diritti.
In tempi difficili, corrosi da indifferenza e da insidiosi sentimenti di diffidenza, la nostra terra soffre emergenze vecchie e nuove che incrinano, ogni giorno che passa sempre di più, la possibilità di continuare a vivere in Lucania. I presupposti per quella vita dignitosa, che si nutre di prospettive, di progettualità e di soddisfazioni vengono meno, sopravanzati dalla sfiducia e dalla resa.
La Regione Basilicata, insieme alla Provincia di Matera e alle altre amministrazioni locali, è costantemente impegnata in uno sforzo titanico per superare il gap che la separa dalle economie più dinamiche e sviluppate. Ma questo sforzo non risulta sufficiente per abbattere ostacoli e impedimenti strutturali, molti dei quali affondano le loro ragioni nella storia d’Italia. È, pertanto, ineludibile una nuova cultura meridionalista del governo centrale per introdurre gli elementi necessari di rottura di questa condizione.
Nonostante tutto, però, noi non vogliamo arrenderci, perché siamo consci del valore di un territorio non solo meraviglioso per i suoi patrimoni storici, artistici e culturali, ma anche incredibilmente produttivo per tutte quelle ricchezze che, con spirito di condivisione, mettiamo a servizio del resto del Paese. Le nostre risorse naturali, che contribuiscono in maniera determinante alla produzione di energia italiana, hanno affrancato l’Italia dalla sua eterna dipendenza da terzi. Una partecipazione decisiva, converrà anche Lei, che non può non lasciare al territorio un riconoscimento adeguato, proporzionato all’impegno per avere reso prossima l’indipendenza energetica italiana.
Forse si starà chiedendo a cosa ambisce il popolo della Basilicata, quali siano i corrispettivi attesi per questo suo strategico apporto energetico, senza dimenticare gli altri contributi alla crescita italiana. Niente che non sia necessario, niente che non abbia, in un passato remoto e vicino, ricevuto innumerevoli rassicurazioni. I lucani chiedono che venga loro restituito il diritto a vivere in una regione dove viabilità, occupazione, scuola e istituzioni siano delle realtà e non delle chimere.
L’atavico isolamento che condanna il nostro territorio a un arretramento obsoleto e cattivo deve essere scardinato. È giunto il momento di realizzare le infrastrutture promesse. Il passo in avanti fatto dal governo Monti verso il Sud deve allungarsi, così come da intese recenti, fino al raddoppio della Matera-Ferrandina e alla ex 277. Due opere, come sottolineo da sempre, che affiancandosi alla già riammodernata ex 175 libereranno definitivamente il Materano, e le sue comunità interne tra le più sacrificate, dal gap dell’isolamento restituendo reali prospettive di crescita a tutti i suoi abitanti. È già offensivo venire additati come l’unico capoluogo italiano che non ha una ferrovia, ma dopo il fallimento oneroso del presidio FS sito a Ferrandina, questa arteria viaria si presenta come l’unica via verso lo sviluppo. Uno sviluppo che forse ci aiuterà, tra le altre cose, a fare chiarezza nella mente di alcuni italiani che confondono la nostra regione con altre, come la Campania e la Calabria.
Sostenere le ragioni di un popolo che è parte dell’Italia non è una possibilità da lasciare al buon cuore o alla disponibilità di qualcuno, come Lei ci insegna, ma è un dovere per quelle istituzioni chiamate a governare il Paese intero e a fornire risposte. Risposte che potevano
trovare ristoro attraverso quei fondi Fas prima prepotentemente annunciati e poi silenziosamente revocati. Ebbene, onorevole Presidente Fini, noi li rivendichiamo a gran voce, perché è un nostro diritto costruire il futuro per le giovani generazioni che chiedono formazione e lavoro. Nessuno può diventare un cittadino responsabile senza una scuola che nutra quel pensiero critico e quelle capacità di riconoscersi nell’altro al centro di una società multiculturale e democratica. Una società dove, come ha sottolineato ieri il presidente Napolitano, il lavoro non deve essere un privilegio. Quale torto quotidiano continuiamo a perpetrare alla nostra Costituzione che vede uno dei suoi principi fondanti privato del diritto di cittadinanza? Ovunque l’occupazione è motivo di tensione sociale, ma, Onorevole Fini, Le assicuro che qui in Basilicata la pressione è ancora più forte. La crisi finanziaria, unita ai considerevoli tagli che stanno interessando in maniera eccessiva le amministrazioni locali, ha reso ancora più asfittica una economia già indebolita dalle citate barriere viarie. Le imprese chiudono e quelle ancora attive sono ostaggio di burocrazie varie e di un sistema bancario inadeguato a sostenere gli investimenti necessari per il rilancio di cui abbiamo bisogno. Proprio come è successo per il Distretto del Salotto, una realtà che oltre ad avere dato occupazione a due regioni, era diventato esempio per il resto del mondo. Una notorietà internazionale ripagata con cosa? Con impegni che il governo centrale, dal 2007 a oggi, ha completamente disatteso. Stesso destino per la Ferrosud, azienda storica del Materano, che negli ultimi anni è stata oggetto di grosse disattenzioni da parte dello Stato, assenze che stanno contribuendo alla disintegrazione, lenta e tormentata di quella che un tempo è stata un modello occupazionale per l’intera regione.
Le nostre urgenze, come si sarà potuto rendere conto, si appellano a esigenze primarie che il clima di scardinamento istituzionale sostenuto dal progetto di abrogazione delle Province trasformano in traguardi ancora più lontani. Pur consapevoli che l’Italia necessita oggi di un profondo processo di riordino istituzionale con un percorso di razionalizzazione della spesa pubblica, risulta evidente come le nuove disposizioni in materia di abolizione delle Province oltre a ingenerare confusione nella erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese, ostacola le amministrazioni che, per le funzioni conferite dal Titolo V della Costituzione, dovrebbero essere in prima linea nella lotta alla crisi.
Mi scuserà, onorevole Presidente, se ho abusato della Sua attenzione, ma il mio ruolo e il mio essere lucano, non potevano distrarmi rispetto a una presenza così autorevole qual è la Sua per rinnovarLe la mia stima e per chiederLe di sostenere la causa di un territorio che ha dato molto e che molto potrà dare se messo nelle condizioni di venire riconosciuto e rispettato.
Franco Stella – Presidente della Provincia di Matera