Lettera di genitori tarantini al Prefetto di Taranto
Riceviamo e pubblichiamo:
“Signor Prefetto,
anche oggi i tarantini hanno vissuto nella paura. L’angoscia del vivere che caratterizza l’essere umano in quanto essere mortale, a Taranto raggiunge sempre più spesso contorni inquietanti. La vita nostra e dei nostri figli non è minacciata solo dall’Ilva, vista la presenza nel nostro territorio di numerose discariche e almeno 5 inceneritori. La nostra salute è continuamente messa a repentaglio da qualcosa; tuttavia, oggi la nostra consapevolezza ha raggiunto una dimensione nuova. Da tempo ci siamo resi conto che le aziende presenti sul nostro territorio, già pericolose se prese singolarmente, sarebbero letali in caso di incidente rilevante, qualcosa che si avvicinerebbe molto ad una catastrofe. Giusto oggi, per le strade della città insegne luminose ci avvisavano che a poca distanza dal centro cittadino si viveva un’emergenza. Crediamo che tutti in queste ultime ore ci siamo sentiti impreparati, totalmente ignari di cosa fare per proteggere le nostre famiglie e noi stessi. Ancora una volta il destino ci ha graziati, ma con senso di responsabilità e di angoscia ci chiediamo: cosa succederebbe se vi fosse un incendio non prontamente domato? Cosa accadrebbe se con un pauroso quanto possibile effetto domino fossero coinvolti i numerosi depositi di greggio dell’Eni posti all’ingresso della città? Cosa accadrebbe se l’incendio coinvolgesse o anche derivasse dalle aziende vicine? Vorremmo essere informati sulle misure da tenere in caso di incidente rilevante. Chiediamo pertanto di poterla incontrare per essere istruiti sul piano di evacuazione in caso di incidente rilevante”.