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L’ex capo della SCU leccese condannato a 18 anni di reclusione

Diciotto anni di reclusione all’ex boss della Sacra Corona Unita, Roberto Nisi. È la pena inflitta dai giudici della prima sezione penale al 63enne leccese, accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti. I giudici hanno concesso le attenuanti generiche, ritenute equivalenti all’aggravante della recidiva.
Il processo a carico di Nisi scaturisce dall’operazione ‘Cinemastore’, che nel gennaio di 4 anni fa portò in carcere 49 persone, accusate di far parte di un gruppo criminale dedito principalmente allo spaccio di droga tra Lecce e provincia. La posizione del boss era stata stralciata rispetto agli altri imputati, dopo un ricorso in Cassazione presentato dal legale, l’avvocato Ladislao Massari, rispetto alla modifica del capo di imputazione che gli avrebbe impedito di avvalersi del rito abbreviato.
I giudici hanno inflitto una pena più pesante rispetto a quella chiesta del pubblico ministero Guglielmo Cataldi, che aveva invocato per Nisi sedici anni di reclusione. Esclusa, così come richiesto dalla difesa, la possibilità di una condanna in continuazione con precedenti sentenze, che avrebbe ridotto di molto il carico di condanne che pendono sulle spalle di Nisi.

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