L’ex sindaco di Cellino San Marco intende formulare la richiesta di patteggiamento
In un lungo interrogatorio durato 7 ore e tenutosi ieri dinanzi al pm di Brindisi Antonio Costantini, l’ex sindaco di Cellino San Marco (Brindisi), Francesco Cascione, ha reso ampia confessione sulle ipotesi di associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta e peculato contestate a lui e ad altre persone, tra cui quasi l’intera giunta del Comune, poi commissariata per infiltrazioni mafiose.
Cascione (di professione avvocato penalista, ndr) al fianco del suo legale, Giuseppe Guastella, intende formulare richiesta di patteggiamento ad una pena di 3 anni e 6 mesi e, attualmente, si trova agli arresti domiciliari. Era stato arrestato dai Carabinieri di Brindisi e posto in carcere il 10 aprile scorso, insieme ad altre 13 persone tra politici e imprenditori che avrebbero lucrato sugli appalti pubblici. Nel ‘filone’ ci sarebbe anche un concorso per vigili urbani ‘pilotato’, dietro compenso, e le assunzioni imposte alle aziende per ottenere in cambio l’affidamento. Ad essere favoriti, da quanto emerso, erano disoccupati che avevano portato i voti al primo cittadino durante l’ultima campagna elettorale.
L’ex sindaco di Cellino aveva ottenuto i domiciliari il 29 aprile scorso dal Riesame e, dopo lo scioglimento del Comune di Cellino, era stato anche emesso un decreto di incandidabilità. Cascione, comunque, aveva già dichiarato la sua volontà di abbandonare la politica.