L’export in Puglia ha numeri importanti
Il sistema pugliese mostra di essere in salute, nonostante la crisi globale. Una regione che ha ancora grosse opportunità di crescita, con azioni congiunte tra imprese, Pubbliche amministrazioni e sindacati. “Continuiamo ad investire e credere in questa terra, ma fuori dal cancello delle fabbriche c’è ancora un peso troppo grande che ci penalizza”, ha detto Angelo Bozzetto, presidente di Confindustria Puglia, sciorinando i dati (abbastanza positivi) del primo trimestre del 2012. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia: “Com’è possibile che dopo 6 anni non c’è ancora la firma sull’accordo di programma per il salotto? E che dire degli 11 anni che hanno scoraggiato British Gas a Brindisi?. Vogliamo affidabilità istituzionale e siamo pronti a fare la nostra parte”.
Il sistema produttivo pugliese, comunque, mostra segni incoraggianti: il PIL è stabile dal 2007, la disoccupazione segna medie sempre inferiori rispetto al Mezzogiorno. E l’export si conferma il traino dell’economia regionale. Le esportazioni totali regionali sfiorano i 2,051 miliardi, cresciute del 10,1% rispetto allo stesso periodo 2011 (+18% nel 2011 sul 2010), con un tasso superiore a quello del Mezzogiorno (6,1%) e del Nord-Ovest (0,8%), e a fronte delle difficoltà del Nord Est (3%) e Italia centrale (1,8%). I settori che hanno maggiormente trainato al rialzo l’export pugliese sono il farmaceutico (Bari, grazie alla presenza della Merck Serono), l’agroalimentare, l’acciaio (l’Ilva di Taranto), i materiali estrattivi e l’automotive.
Le ragioni di questo successo sono la qualità delle produzioni, il buon lavoro svolto dalla Regione Puglia in fatto di incentivi e azioni di marketing all’estero. “Siamo capaci di competere nel mondo – dice ancora Bozzetto – ma si può fare molto di più”. I dati del turismo confermano l’appetibilità del marchio Puglia all’estero: nel 2011 le presenze hanno sfondato quota 13 milioni e in questa prima parte di 2012 il trend si mantiene in crescita. Dei visitatori, quasi 2,5 milioni sono stranieri. «Il tutto nonostante aspettiamo da 12 anni una governance del settore. Adesso è stata istituita l’Agenzia, speriamo bene. Il nostro brand è molto riconosciuto all’estero», spiega Vittorio Andidero, amministratore delegato dell’omonimo Gruppo Andidero turistico e immobiliare.
Un altro settore che va a gonfie vele è l’energetico: la Puglia dispone di un sistema di produzione che per capacità è secondo solo alla Lombardia, per qualità è forse l’unico (si tratta di un mix con impianti a gas, carbone e da fonti rinnovabili) in grado di vendere il surplus produttivo di energia a molte regioni limitrofe. Il solo polo energetico di Brindisi ha una capacità di generazione di 4.600 MW di cui 2.640 della centrale Enel Federico II, 1.321 dell’impianto Enipower e 640 di Edipower.