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Link Bari presenta una mozione al Senato Accademico dell’Università per il decreto sull’AutoValutazione e l’accreditamento delle sedi

Lo scorso 30 gennaio, a Camere sciolte e ormai al termine del mandato del ministro Profumo, è stato emanato il decreto ministeriale 47/2013 sull’AutoValutazione e l’Accreditamento delle sedi e dei corsi universitari. Nel più totale silenzio mediatico, il dispositivo sancisce i parametri e le modalità di valutazione che verranno verificati periodicamente e decreteranno la vita o la morte (soprattutto la morte) degli atenei e dei corsi di studi. Questi parametri risultano ancora più stringenti soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità dei corsi, che è messa a repentaglio già a partire dal blocco delle assunzioni, in vigore col blocco del turn over al 20 %.

Infatti, se non si soddisfano i requisiti per l’accreditamento si va incontro alla soppressione dei corsi oppure al moltiplicarsi di corsi a numeri chiuso o programmato locale in tutti gli atenei.

Oggi Link Bari ha presentato una mozione al Senato Accademico dell’Università per chiedere ad esso di esprimersi in maniera sfavorevole rispetto a quest’ennesimo decreto che mette l’Università pubblica in estrema difficoltà. “Oltre a far inserire la discussione all’ordine del giorno del Senato, ci siamo presentati, stamattina, in rettorato, prima dell’inizio del Senato Accademico, per consegnare il testo della lettera a tutti i senatori – dichiara Alessandro Castellana, coordinatore Link Bari – Rete della Conoscenza – pretendiamo che l’Università degli Studi di Bari prenda atto degli effetti estremamente negativi che questo decreto comporterà già a partire dall’anno prossimo e che non vengano adottati dai dipartimenti dell’Università degli studi di Bari i provvedimenti restrittivi previsti da esso”.

 

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