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L’installazione di Sabrina Mezzaqui per “Una boccata d’arte” a Pisticci (Mt)

Marina Nissim, imprenditrice e collezionista di Arte Contemporanea, è da tempo un’entusiasta ideatrice di mostre che realizza nella feconda collaborazione con Galleria Continua. La sua sensibilità artistica si è concentrata sulla valorizzazione di artisti giovani ed emergenti, provenienti da paesi e culture diverse,  e i suoi progetti espositivi riflettono il desiderio di far vivere al pubblico degli appassionati le sue esperienze di viaggio e di conoscenza, offrendo loro l’occasione di confrontarsi con la scena composita e vibrante dell’arte contemporanea mondiale. È nata così la mostra ¿soy Cuba? ( Milano 13 ottobre – 19 novembre 2017), testimonianza del percorso artistico di una gioventù in fermento in un grande paese che cambia, e un anno e mezzo dopo, Immersione Libera (Milano 1 aprile – 15 maggio 2019), dedicata a una nuova generazione di artisti italiani che si affaccia sulla scena internazionale. La crisi globale causata dal Covid 19 che ha recentemente colpito tutto il mondo, ha anche costretto Marina Nissim a rimandare un terzo progetto artistico internazionale, per concentrarsi invece su un’ambiziosa iniziativa tutta italiana che vuole essere un segnale di ottimismo e incoraggiamento per una ripresa della cultura artistica e del territorio in cui viviamo.

Con Una boccata d’arte Fondazione Elpis desidera anche dare un significativo contributo per il sostegno dell’arte contemporanea e la valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico italiano.

Fondazione Elpis è stata costituita nel 2020 da Marina Nissim, con il preciso intento di agire nell’ ambito dell’arte contemporanea che l’imprenditrice milanese ama e di cui non si stanca mai di essere curiosa. La Fondazione ha tra le sue finalità la tutela, la valorizzazione e la promozione delle forme espressive delle arti e della creatività contemporanee, prestando particolare attenzione all’impatto educativo e all’utilità sociale per la promozione dell’accessibilità della cultura e della creatività nella differenza dei linguaggi artistici. La  sua azione si concentra in particolare sul sostegno di artisti giovani ed emergenti, provenienti da Paesi e culture differenti, il cui talento meriti una maggiore opportunità di visibilità e supporto. A questo scopo Progetta e promuove mostre temporanee e attività performative, dando loro ampia visibilità e facilitandone la fruizione da parte del pubblico. L’azione di Fondazione Elpis è dunque aperta all’internazionalità e al multiculturalismo e incoraggia la solidarietà e la coesione sociale.

Per questa sua prima edizione, Una boccata d’arte inaugurerà le installazioni artistiche in contemporanea in tutti i borghi nel weekend del 12 e 13 settembre.

Le opere rimarranno  esposte per un mese offrendo una grande occasione di visibilità ai borghi coinvolti, favorendo gli incontri all’aria aperta, per gli appassionati d’arte, i collezionisti e gli operatori del settore, e incentivando il turismo di prossimità e la curiosità di chi ama vivere il proprio territorio e le iniziative che esso propone.

Le origini di Pisticci sono antichissime: le prime testimonianze di insediamenti da parte degli Enotri datano al X secolo a.C.

La tradizione fa risalire alla colonizzazione greca il nome di Pistoikos come “luogo fedele”. Con la dominazione romana Pisticci divenne un importante centro agricolo e nell’anno Mille registrò la presenza dei Normanni che ne costituirono il feudo; i Benedettini fondarono il cenobio di Santa Maria del Casale su un antico insediamento basiliano, oggi visitabile. Nel 1688 una devastante frana modificò l’assetto territoriale del paese, dando vita a un nuovo Rione, il “Dirupo”, sorto dalle macerie del tragico avvenimento e oggi riconosciuto tra le “100 meraviglie d’Italia”.
Il territorio, ampiamente diversificato ed eterogeneo, abbraccia le zone collinari del centro storico, quelle della Valbasento, e le zone pianeggianti che, dalla frazione di Marconia, giungono fino al mare. Sugli oltre sette chilometri di costa si è sviluppato un notevole turismo balneare e costiero, incentivato dalle spiagge incontaminate e dalla folta pineta demaniale.
Suggestivo il paesaggio dei Calanchi che circonda l’intero centro storico di Pisticci, spettacolo unico e forte polo di attrazione turistica per i suoi paesaggi lunari frutto dell’erosione dell’argilla che, nei secoli, ha interessato tali aree.

L’installazione di Sabrina Mezzaqui per Una boccata d’arte

In un momento storico in cui siamo bersagliati da messaggi di allarme e urgenza, l’opera di Sabrina Mezzaqui mira a spargere delicatamente nell’aria pensieri sulla lentezza, sulla cura, sull’attenzione. Le bandiere tibetane sono piccoli triangoli di stoffa colorata (bianca, gialla, rossa, verde, azzurra) legati tra loro. Vengono appese sulla cima delle montagne o sui tetti dei templi, e riportano preghiere e immagini stampate che benedicono la vita e l’universo. L’opera consiste di un migliaio di bandierine colorate e serigrafate con 33 estratti da poesie amate. Le bandiere sono appese a Pisticci, nel rione di Terravecchia, nel punto più alto del borgo, vicino al castello. L’opera si compie sfilacciandosi nel vento, disfacendosi nella pioggia, scolorendo al sole. Le frasi sono raccolte e cucite in un libro di stoffa consultabile presso la biblioteca comunale.

 

Sabrina Mezzaqui

Toccacieloscolora

2020, serigrafia su tessuto, 20 × 20 cm cad., un migliaio di bandierine.

A cura di Lidia Berlingieri

Inaugurazione il 13 settembre 2020 – Ore 16 – Chiesa Madre, Parrocchia dei SS Pietro e Paolo, Piazza XI Febbraio, Pisticci (MT)

Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1964)

Sabrina Mezzaqui vive e lavora a Marzabotto, in provincia di Bologna. Si è diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte di Bologna nel 1985 e presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1993.
Molti dei suoi lavori sono concepiti come una materializzazione dello scorrere del tempo e mettono in gioco il senso del fare manuale nella ripetizione per ore e ore di gesti minuti (infilare perline, ritagliare, piegare, disegnare piccoli motivi). Nelle sue opere compare spesso la scrittura (brevi testi, memorie, riferimenti letterari, libri rimaneggiati) e i video raccontano di tempi lenti, registrando variazioni di luce o semplici fenomeni naturali come il pulviscolo nei pressi di una finestra socchiusa, il riverbero del sole sulle onde o la neve che cade. Negli ultimi anni ha sperimentato modalità di lavoro condiviso (Tavolo di Lavoro di Marzabotto, Parma, San Gimignano, Cesena, Maccastorna).

Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive presso gallerie e istituzioni italiane e internazionali come Galleria Continua (2005, 2008, 2011, 2014, 2017); MAR, Ravenna, 2018; Palazzo da Mosto – Fondazione Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 2018; Pilotta – Galleria Nazionale, Parma, 2014; Bengal Art Lounge, Dhaka, 2012; Museo Civico d’Arte, Modena, 2010; Istituto Italiano di Cultura – MOCA, Buenos Aires, 2009; Musée d’art moderne et contemporain, Saint-Etienne, 2009; GAM, Torino, 2006; La Triennale di Milano, 2016; MAXXI, Roma, 2007; Castel Sant’Elmo, Napoli, 2007; One Severn Street, Birmingham, 2005; Raid Projects Gallery, Los Angeles, 2005; Palazzo delle Papesse, Siena, 2003; Museion, Bolzano, 2003; MAMbo, Bologna, 2003; INOVA, Milwaukee, 2002; MoMA PS1, New York, 1999.

SABRINAMEZZAQUI.IT

Pisticci e Sabrina Mezzaqui

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