Lo stabilimento Bridgestone di Bari a rischio chiusura
La crisi colpisce anche la Bridgestone. Il colosso giapponese dei pneumatici, tramite la Bridgestone Europe, ha reso noto che partiranno a breve le procedure per la chiusura dello stabilimento di Bari-Modugno. La cessazione dell’attività dello stabilimento barese avverrebbe non oltre la prima metà del 2014. La fabbrica di Bari è uno degli 8 impianti di pneumatici del Gruppo presente in Europa: dà lavoro a 950 persone, le stesse che si ritroverebbero improvvisamente senza impiego nel caso la casa madre non tornasse sui suoi passi. Un aspetto, questo, che l’azienda deve prendere in grandissima considerazione. Secondo quanto riportato nella nota, resa pubblica sul sito ufficiale dell’impresa belga (Bridgestone Europe, appunto), la decisione è dovuta al calo strutturale della domanda nel segmento dei pneumatici per auto che, nel complesso, è scesa dai 300 milioni di unità del 2011 ai 261 milioni del 2012, e quantificabile in un -13%.
Ma nella stessa nota, la ditta ha precisato che la chiusura dello stabilimento pugliese non avrà nessuna ripercussione sulle altre sedi sparse sul territorio italiano (Centro Europeo di Ricerca e Sviluppo di Roma e la struttura commerciale di Agrate Brianza, a Monza); l’azienda, inoltre, ha evidenziato che la decisione è stata presa dopo una minuziosa analisi dei cambiamenti succeduti nel biennio per quanto concerne le contrattazioni delle gomme sia nell’ambito europeo che in quello mondiale.
In particolare, per lo stabilimento di Bari, avendo inquadrato la sua produzione su una fattura di pneumatici tendenzialmente di tipo ‘generico’, e considerando che la Bridgestone Europe oggi ha intenzione di concentrarsi per lo più su una produzione di gomme di alta fabbricazione, la stessa sede barese risulta penalizzata sia dal punto di vista logistico che di costo energetico.