Lo Sviluppo Sostenibile: povertà zero – fame zero
E’ nella scuola che le ragazze e i ragazzi iniziano a costruire il loro futuro. Qui imparano il rispetto della convivenza delle regole, delle diversità e dell’ambiente. Imparano a diventare cittadini attivi anche nel mondo digitale, progettano un futuro sostenibile per loro e per il pianeta, sognano un mondo che ha voglia di cambiare per diventare un luogo che non lascia indietro nessuno. Docenti, studenti, genitori, dirigenti scolastici sono i protagonisti di una scuola che propone sempre nuove sfide per aiutare i giovani alla partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale della comunità e alla formazione di cittadini responsabili e attivi. Tali conoscenze sono la base per una presa di coscienza dei problemi che attraversano la società globalizzata e multiculturale del terzo millennio. Una scuola che educa al futuro non può prescindere dall’educazione alle regole e alla legalità e alla conoscenza della Costituzione e dei suoi principi, agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 e all’importanza dell’educazione digitale. E’ necessario promuovere non solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone. Allora ci chiediamo quali sono le linee fondamentali di comportamento per avere un pianeta sostenibile? A cosa saremmo disposti a rinunciare per il benessere del pianeta e del suo futuro? Cerchiamo insieme le risposte nelle rubriche che seguiranno. Che cosa è l’Agenda 2030? Nel 2015 l’ONU ha approvato l’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile che comprende diciassette obiettivi da raggiungere entro il 2030. Lo sviluppo sostenibile comprende la crescita economica, lo sviluppo umano e sociale, la qualità della vita e la salvaguardia del pianeta in modo da costruire una società più equa, sana e armoniosa per tutti. Tutti i paesi devono contribuire allo sforzo di condurre il mondo verso un sistema più sostenibile, impegnandosi con una propria strategia. I paesi si sono volontariamente sottoposti al monitoraggio diretto dell’ONU per il raggiungimento degli obiettivi. Ma quali sono gli obiettivi dell’Agenda? Due obiettivi sono prioritari: sconfiggere la povertà e la fame nel mondo. Se la comunità internazionale non sconfiggerà povertà e fame non potrà costruire una società libera e giusta e realizzare uno sviluppo sostenibile. Secondo l’ONU la povertà estrema è la privazione continua o cronica di risorse, capacità, sicurezza e poteri necessari per un tenore di vita adeguato e di altri diritti civili, culturali, economici, politici e sociali. La povertà mondiale si concentra in Asia meridionale e nell’Africa subsahariana. Nei prossimi dieci anni la povertà estrema in tutto il mondo tenderà a zero, ma la povertà di oltre 400 milioni di abitanti di quella parte dell’Africa resterà immutata. Tra le manifestazioni più gravi della povertà estrema ci sono la fame e la malnutrizione ed è l’Asia la regione con più persone denutrite seguita dall’Africa. Quali sono le cause del problema della fame? La causa è una iniqua distribuzione delle risorse alimentari piuttosto che una loro scarsità. Occorrerebbe riconsiderare il modo di coltivare, di condividere e di consumare il cibo. La pandemia di Covid-19 ha reso evidente l’inadeguatezza dei processi di produzione, distribuzione e consumo di generi alimentari a livello globale. Nel 2020 infatti, la crisi sanitaria e la recessione economica che ne è conseguita hanno fatto aumentare le persone che soffrono la fame da 83 a 132 milioni. E in Italia? Secondo i dati ISTAT nel 2019 in Italia circa 4,5 milioni di persone si trovavano nelle condizioni di povertà estrema, cioè non erano in grado di affrontare la spesa mensile per acquistare beni e servizi essenziali. La pandemia ha avuto conseguenze pesanti aumentando le famiglie che vivono in condizioni di povertà relativa e assoluta.
Antonella Minardi