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Lomuti interroga il Ministro Lamorgese sulla DIA a Potenza

Nell’immediato futuro avremo a disposizione i fondi del Recovery Plan e cioè oltre duecento miliardi di euro per la nostra economia. Anche la Basilicata avrà la propria quota e dovrà vedersela con i numerosi progetti che dovranno realizzarsi, a partire da quelle importanti infrastrutture come l’alta velocita. Si pongono, quindi, due sfide: far sì che la criminalità organizzata non ne approfitti e dall’altra parte, occorrerà muoversi speditamente. Questa volta la Basilicata deve farcela. I rischi che la criminalità possa approfittare di questa importante mole di denaro in arrivo sono enormi. A ciò si deve aggiungere che nel sentimento comune si sta diffondendo l’idea che si potrà spendere senza troppi ostacoli burocratici, complice una forte deregulation atta a snellire le procedure di finanziamento in modo da ridurre i tempi della ripartenza.
Le mafie hanno una forte capacità di convincere attraverso intimidazioni e corruzione e l’eliminazione di molte regole utili anche per contrastare gli interessi dei gruppi criminali potrebbe facilitarne la loro azione Certo, il Recovery Fund è una grande occasione per il Paese, ma può diventare un rischio enorme e può essere l’occasione che le mafie attendono per prendersi la loro rivincita contro le Istituzioni. E la crisi profonda della antimafia sociale (purtroppo sotto gli occhi tutti) può essere un ulteriore vantaggio per le mafie.
Per questo occorre aumentare la forza di controllo delle istituzioni sul territorio e bisogna farlo anche in Basilicata, una regione circondata da regioni nelle quali insistono in maniera molto forte tipologie di organizzazioni criminali come la Ndrangheta, la Camorra e la Sacra Corona Unita. Per molto tempo la nostra regione ha avuto narrazioni che l’hanno dipinta sempre quale isola felice, esule dalle predette realtà  nonostante la sua collocazione geografica. Tuttavia, le storie delle inchieste delle nostre Procure e dei relativi procedimenti penali aventi ad oggetto reati tipici delle associazioni criminali di stampo mafioso, ci consegnano una fotografia diversa e preoccupante.
L’istituzione della DIA presenta costi irrisori ed è sicuramente uno strumento in più per la salvaguardia della legalità. Uno strumento in più per facilitare la ripartenza della nostra imprenditoria dalla quale l’intera regione non può prescindere. Per questi motivi è stata depositata una interrogazione del senatore Arnaldo Lomuti e sottoscritta da 52 senatori del M5S per chiedere al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, per chiedere lumi sulla istituzione della DIA a Potenza

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