L’Ospedale “Miulli” ai vertici regionali e nazionali per i trattamenti medico-chirurgici ad elevata complessità
La classifica AGENAS, creata con finalità di monitoraggio e analisi, riepiloga per singola struttura e a livello territoriale dati su volume di casi, esiti e processi relativi a cure erogate in Italia da ospedali pubblici e privati accreditati. Nell’ambito cardiovascolare, il Miulli si distingue per l’elevata percentuale di trattamenti tempestivi in caso di infarto STEMI: il 72,6% dei pazienti viene sottoposto ad angioplastica entro 90 minuti dall’accesso in ospedale, rispetto alla media italiana del 56,1%, mentre l’86,9% dei pazienti trattati con PTCA entro 12 ore riceve la procedura entro i 90 minuti dall’ingresso, un dato anche migliore rispetto al 75,5% italiano.
Per la chirurgia vascolare, l’ospedale è al secondo posto in Puglia per volume di ricoveri in interventi di legatura o stripping di vene, con il 22,7% delle procedure regionali, e al terzo posto per la riparazione di aneurisma aortico addominale non rotto. Anche nell’ambito del sistema digerente, la struttura eccelle in chirurgia epatobiliare, posizionandosi al primo posto in Puglia per il volume di interventi chirurgici per tumore maligno del fegato, con il 31,6% degli interventi eseguiti nella regione; al secondo posto per ricoveri per colecistectomia laparoscopica in regime di day surgery, che rappresenta il 21,3% degli interventi in Puglia, e al terzo per colecistectomia totale e laparoscopica.
Il Miulli raggiunge il primo posto per volume di ricoveri in isterectomia in ostetricia e ginecologia e il secondo per interventi chirurgici per tumore maligno dell’utero, con il 18,6% delle procedure. In ambito urologico, la struttura si distingue con il 14,5% degli interventi chirurgici per tumore del rene, posizionandosi seconda in Puglia. In urologia, l’ospedale è leader per volume di ricoveri in prostatectomia, raggiungendo il primo posto anche nella prostatectomia radicale per tumore della prostata, con il 22% degli interventi eseguiti in regione. Il Miulli si distingue inoltre nel settore muscoloscheletrico: in ortopedia, il 93,4% dei pazienti con frattura del collo del femore riceve l’intervento chirurgico entro due giorni dall’accesso in ospedale, rispetto alla media nazionale del 70,6%; è primo in Puglia per il volume di ricoveri per protesi d’anca, secondo per protesi di ginocchio e di spalla, mentre in neurochirurgia è al terzo posto per gli interventi di artrodesi vertebrale. Nell’ambito di altre chirurgie, l’ospedale è primo in Puglia per interventi di scialoadenectomia (19,8% delle procedure a livello regionale) eseguiti in chirurgia maxillofacciale ed otorinolaringoiatria; quest’ultima è seconda per interventi chirurgici per seni paranasali.
Va inoltre sottolineato che, pur non essendo inclusi nel Programma Nazionale Esiti, l’ospedale Miulli eroga in elevati volumi anche prestazioni di chirurgia robotica e procedure di aritmologia, come l’impianto di defibrillatori e pacemaker e le ablazioni per aritmie complesse, comprese quelle ventricolari.
«Dopo poco più di due anni dall’inizio dell’iter di riconoscimento come Policlinico Universitario, il Miulli può portare nuovi frutti in risposta alle necessità del territorio», commenta Mons. Domenico Laddaga, Delegato del Vescovo alla direzione dell’ospedale Miulli. «Nuove professionalità, sia in ambito medico che infermieristico, hanno trovato spazio nelle dinamiche delle necessità ospedaliere, creando ottime aspettative per il prossimo futuro e vedendo anche il rientro di medici specialisti sia da altre regioni che da fuori Italia. Questa linfa di operatori e l’ottimo spirito di collaborazione vanno a supportare le Unità Operative attualmente impegnate nel garantire prestazioni qualitativamente elevate, sia per precisione di interventi che per numeri di ricoveri. Un lavoro che ha imposto il Miulli come centro di riferimento non solo per la Puglia, ma anche per i fuori-regione, nonostante i limiti imposti dalla normativa regionale. Il nostro team di lavoro opera attraverso sinergie multidisciplinari, che vedono impegnati la dirigenza, il settore amministrativo e quello medico/infermieristico in un continuo percorso di rinnovamento tecnologico e cura della persona, di cui i dati AGENAS sono una chiara dimostrazione».