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L’Ospedale San Carlo firma le linee guida europee delle arteriopatie periferiche e patologie dell’aorta

“C’è anche il contributo dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, con il professor Eugenio Stabile tra gli autori, nelle linee guida per la pratica clinica relativa all’arteriopatia periferica e alle patologie dell’aorta, presentate nei giorni scorsi al Congresso della Società Europea di Cardiologia a Londra”. Lo annuncia il Direttore Generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, sottolineando “l’importanza della partecipazione alla stesura di un documento unico a livello europeo per la gestione dei pazienti con patologia arteriosclerotica dei vasi periferici, esposti a un rischio cardiovascolare particolarmente elevato”.

“Le malattie dell’aorta e delle arterie periferiche sono in costante aumento e molti pazienti non ricevono una diagnosi adeguata o non vengono trattati in modo adeguato, a differenza di chi è affetto da arteriosclerosi coronarica”, spiega il professor Stabile, direttore della Cardiologia Medica dell’Ospedale San Carlo di Potenza, docente dell’Università degli Studi della Basilicata, nonché membro del board del Working Group of the Aorta and Peripheral disease dell’ESC (European Society of Cardiology).

“Le linee guida pongono l’accento sulla complessità della patologia vascolare, che richiede un approccio multidisciplinare nella gestione del paziente per evitare le complicanze a lungo termine”, continua Stabile. “Contengono delle raccomandazioni relative alle patologie dell’aorta, inclusi gli aneurismi dell’aorta ascendente, toracica e addominale e le patologie dell’aorta toracica geneticamente determinate. Prevedono un approccio olistico basato su tre principi: il principio della strategia medica che raccomanda target precisi per raggiungere valori biologici tali da abbattere il rischio (pressione arteriosa inferiore ai 120/80 e valori di colesterolo inferiori ai 55 mg/dl); il principio della strategia non medica che raccomanda l’esercizio fisico con o senza supervisione; il principio della rivascolarizzazione prevista quando le strategie precedenti non consentono il miglioramento dei sintomi clinici”.

“L’obiettivo del gruppo di studio – conclude il professor Stabile – è quello di fornire dei consigli pratici e chiari per migliorare le cure di questi pazienti in un ambito in cui le evidenze per il trattamento delle patologie dell’aorta e delle arterie periferiche sono meno solide”.

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