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L’UGL chiama a raccolta i lavoratori lucani

“Nei momenti più intensi della nostra vita odierna, non bisogna entrare in conflitti tra partecipazione e confronto sindacale, sono priorità assolute che il mondo globale lavorativo e non ci impongono affinché avvenga una estrema pausa e sintesi di riflessione, per poter agire tutti ad un avviso comune con l’impegno per una uscita rapida da una crisi che ci attanaglia”. Lo dice Giuseppe Giordano, Segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici.

Per il sindacalista “ciò che sta accadendo in Basilicata si avvicina quasi ad una situazione ‘fantastica’, qualcosa che solitamente accade solo nei brutti sogni e nel mondo della ‘fiction’. Molteplici aziende dell’indotto SATA di Melfi chiuse, un’altissima percentuale di donne, possibilità di integrazione altrove pari a zero; chiude la Basind di Pisticci insieme ad altre aziende, mentre alla SINORO di Tito arrivano fondi senza produrre mai né ricchezza né forza lavoro. Negli ultimi giorni – continua Giordano – avrò scritto lettere, comunicati stampa UGL, appelli a tutt’Italia: amministratori, ministri della Repubblica e politici tutti. Davanti a noi gente del sud, c’è come prospettiva un quadro davvero desolante. Ancora una volta si avverte la differenza fra il nord e il sud, e soprattutto in queste situazioni, mentre giustamente per gli operai della Fiat di Termini Imerese e Pomigliano D’Arco, si é potuto notare un fronte compatto tra sindacato e operai, gli organi amministrativi, organi politici e soprattutto la TV nazionale non tamburellano sulla questione perché siamo meridionali. Se ciò accadesse ad una sia pur piccola azienda del nord, sarebbe un bollettino quotidiano sull’argomento con apertura dei Tg tutti i giorni, ed in meno di un mese la questione viene risolta. Da noi in Basilicata – denuncia Giordano – territorio di conquista, chiudono decine di aziende, centinaia di lavoratori a spasso ed i nostri politici, soprattutto nazionali, si dimenano nell’esprimere solidarietà e saluti. Solo nella zona industriale di Melfi, vorrei ricordare a qualche ‘togato’ – a volte ci sono – negli ultimi anni aziende dell’indotto Fiat hanno percepito risorse pubbliche: come la Valeo, la Rejna, la Pianfei, l’Itca, la CF Gomma. Tutta la popolazione che animava queste aziende, in parte è stata assorbita dalla Sata ed altre aziende dell’indotto, mentre altri lavoratori ancora oggi si trovano in mobilità o in cassa integrazione. Se nel potentino si piange, certamente nel materano non si ride: le questioni, Val Basento, il cimitero industriale della zona di Jesce, la vertenza ‘ballerina’ della Ferrosud con i suoi adepti ‘perdi tempo’ che ancora cercano di far illudere i lavoratori chiedendo ed ottenendo imminenti incontri Istituzionali. L’UGL lancia un appello se veramente vogliamo aiutare la regione – conclude Giordano- uniamoci e si inizi subito un confronto leale per uscire dalla crisi”.

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