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L’UGL ribadisce il suo ‘no’ alle trivelle nello Ionio

“Continuiamo a dire il nostro no a Renzi ed alle compagnie petrolifere che tentano e continuano a voler saccheggiare il territorio della costa ionica. Ribadiamo ed affermiamo con forza che lo sviluppo economico del Metapontino deve coniugarsi con la difesa e la tutela dell’ambiente. Il petrolio dello Ionio non è nero, è azzurro come il nostro mare, verde come i nostri prati, e si chiama turismo. Al saccheggio del territorio, preferiamo che si punti su tecniche che valorizzino e non danneggino il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico”. Lo dichiara il segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano il quale afferma che: “la Shell smetta di chiedere istanze per nuove ricerche di idrocarburi in mare, il territorio tutto intero non accetterà mai tali provocazioni nonostante il Primo ministro Renzi continui a sottovalutare il popolo lucano e tutto il Sud d’Italia. Matera, Policoro ed il Metapontino – aggiunge Giordano – rappresentano per la nostra comunità valori identitari prim’ancora che straordinaria risorsa ambientale ed un importante strumento per la valorizzazione della nostra economia. Il mare rappresenta per noi un serbatoio di vita ed insieme una importantissima risorsa in grado di produrre benessere per la nostra comunità. Non è pensabile che si possa ulteriormente gravare la nostra terra di un peso che non può e non deve sostenere avendo già pagato un tributo decisivo allo sviluppo dell’intera economia nazionale. Se vogliamo costruire il domani, il nostro Paese deve porsi l’obiettivo di elaborare soluzioni comuni per un futuro sostenibile e a basso impatto ambientale. Solo così si è in grado di garantire crescita economica ed occupazionale. Se ancora Democrazia esiste nel nostro paese – prosegue Giordano – l’Ugl si chiede dove viene considerata la volontà di ben 11 Regioni Italiane che dicono No alle trivelle. Affermiamo convinti anche noi, perciò, un no netto e deciso alla scellerato disegno di portare le sporche trivelle delle multinazionali del petrolio nel nostro mare e, le multinazionali dimentichino di spaventare i cittadini con le loro trivellazioni del petrolio. Piace rammentare che il nostro mare è la culla delle civiltà, la storia millenaria che narrano le nostre acque ci insegna che da qui è passata la civilizzazione che ha reso il mondo grande, da qui sono passati un crocevia di uomini ed idee che hanno concorso alla creazione dell’Europa. Con tutti i mezzi e democraticamente – conclude Giordano – ci opporremmo e non permetteremo a nessuno di deturpare il nostro mare concedendolo alle società petrolifere, sarebbe come rendere disponibile ai writers il Colosseo di Roma, come montare un ripetitore sulla Torre di Pisa. Ciò non sarà permesso”.

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