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Luigi Gay nuovo Procuratore capo di Potenza

Il plenum del Consiglio superiore della Magistratura ha nominato Luigi Gay nuovo Procuratore capo di Potenza. Gay, 65 anni, nato a Udine, è stato scelto a maggioranza per il posto lasciato scoperto dalla partenza di Giovanni Colangelo, tuttora alla guida la procura di Napoli.

Procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere, Gay ha raccolto 14 voti, dopo che la sua candidatura era passata in commissione col sostegno di due togati della corrente centrista di Unicost, Giovanna De Rosa e Alberto Liguori, più quello del laico del Pd Guido Calvi.

In magistratura dal 1979, il nuovo capo dei pm di Potenza e della Direzione distrettuale antimafia della Basilicata, ha fatto parte, assieme a magistrati del calibro di Paolo Mancuso, Antonio Laudati e Giovanni Melillo, del pool coordinato dall’attuale procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che tra il 1992 e il 1996 si è occupato delle indagini nate dalle dichiarazioni di Pasquale Galasso, il principale collaboratore di giustizia della camorra negli ultimi 30 anni.

Sue le prime indagini sul cartello camorristico della Nuova famiglia e sulle ramificazioni del clan Nuvoletta. Tra i casi più scottanti che Gay ha dovuto affrontare, c’è anche l’omicidio di Silvia Ruotolo, la giovane madre uccisa per errore dalla camorra nel 1996 su una scalinata del Vomero mentre andava a prendere la figlia a scuola. Una tragedia che ha scosso l’Italia intera.

Inoltre sempre con Roberti ha lavorato a lungo nella sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione. A Santa Maria Capua a Vetere negli ultimi anni si è fatto apprezzare non solo per la preparazione ma anche per i modi e la disponibilità. Sua moglie, Felicita De Negri, già dirigente dell’Archivio storico, è assessore in carica alla Cultura della giunta di centrodestra a Caserta, guidata dal sindaco Pio Del Gaudio.

Il suo insediamento nel capoluogo lucano dovrebbe avvenire nel  giro di qualche settimana. Fino ad allora i suoi compiti continueranno ad essere svolti da Laura Triassi, il ‘reggente’ che gestirà le attività della procura negli ultimi due anni. Da Roma, invece, Francesco Mandoi manterrà il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia con quella nazionale.

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