Maratea e Moliterno unite per la candidatura a Capitale italiana della cultura 2026
Maratea e Moliterno diventano “sorelle” per rendere più forte, compatta e plurale la candidatura della Perla del Tirreno a capitale italiana della cultura per il 2026. E’ quanto ufficializzato stamane dai sindaci dei due centri in provincia di Potenza, Daniele Stoppelli e Antonio Rubino, unitamente alla coordinatrice della cabina di regia, Giulia D’Argenio. Le due comunità puntano a diventare “una capitale della cultura diffusa. Un punto di equilibrio tra nord e sud, mare e montagna, Basilicata e mondo”.
“Maratea si candida per la sua storia e la sua reputazione – hanno spiegato Stoppelli e D’Argenio – e per far crescere un progetto a sostegno di turismo, cultura e creatività”.
“Alla porta sul mare, aggiungiamo quella sull’interno della regione unendo Moliterno, in una logica di forza e compattezza del territorio, di rete e di programmazione che ci ha spinto a fare un passo indietro quando abbiamo scoperto che con la nostra candidatura c’era anche quella di un’altra comunità importante della Basilicata”, ha aggiunto Rubino.
Nel dossier che sarà preparato si porrà particolare rilievo a “una nuova idea di territorio”, ispirandosi all’eredità lasciata da Matera, capitale europea della cultura nel 2019: “Quella di Maratea si profila come una candidatura di area vasta che si propaga dal Mediterraneo all’Appennino, grazie a Moliterno che tira le fila dall’area della Città del Sapere fino all’Alta Val d’Agri”, ha concluso D’Argenio.