Matera, 52 persone segnalate dalla Guardia di Finanza
Ennesima truffa ai danni di Enti Pubblici scoperta dalle Fiamme Gialle. Questa volta, a finire sotto la lente di ingrandimento dei militari della Compagnia di Matera sono stati i beneficiari di alloggi concessi in edilizia residenziale pubblica dell’intera provincia e, più in particolare, i documenti presentati nel tempo dagli stessi per ottenere il mantenimento del titolo di conduzione.
In tal senso, la Legge Regionale del 18 dicembre 2007, n. 24, nel disciplinare i criteri di “accesso” per le fasce sociali più deboli all’edilizia popolare, prevede che l’assegnazione venga determinata sulla base del reddito degli assegnatari, tenendo conto del valore locativo dell’alloggio. Questi, infatti, a seconda del reddito del nucleo familiare, vengono inseriti in differenti fasce di reddito che determinano poi l’ammontare del canone da corrispondere. Vi sono, inoltre, dei limiti di reddito sia per l’accesso che per il mantenimento dell’alloggio, oltre i quali scatta la decadenza dell’assegnazione. Fondamentali, in tal senso, sono i dati che i conduttori sono tenuti a comunicare – con cadenza biennale – all’A.T.E.R. mediante apposita autocertificazione.
Proprio partendo dal contenuto delle autocertificazioni presentate, i finanzieri hanno effettuato un’attività di riscontro finalizzata a verificarne la veridicità, soprattutto con riferimento all’effettiva capacità reddituale dei beneficiari ed al possesso di altre cc.dd. “idonee abitazioni”, ovvero di immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare (circostanza, quest’ultima, che determina causa di decadenza).
Fondamentali, in tal senso, sono stati i dati acquisiti attraverso le banche dati in uso al Corpo e quelli comunicati da altri Enti pubblici, sulla scorta dei quali sono state individuate ben 52 posizioni irregolari. C’era chi aveva dichiarato, in sede di autocertificazione, minori redditi per ottenere uno “sconto” sull’affitto – già esiguo – da corrispondere all’Ente. Chi, ancora, ne aveva dichiarati solo € 30.000,00, in luogo degli effettivi € 78.000,00 riscontrati dai finanzieri. Senza contare coloro che, pur di ottenere una casa popolare, avevano comunicato un reddito pari a zero, dato quest’ultimo sconfessato dalle indagini condotte dalle Fiamme Gialle.
Emblematici, inoltre, sono alcuni casi accertati dai militari, riferibili a conduttori che, sebbene già in possesso di abitazioni idonee ad ospitare l’intero nucleo familiare, si erano guardati bene dal segnalare tale circostanza, continuando ad occupare indebitamente gli alloggi popolari loro concessi. A conclusione degli approfondimenti ispettivi, sono stati tutti segnalati ai competenti uffici giudiziari ed amministrativi per il reato previsto dall’art. 316-ter del codice penale (“Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”), nonché per l’avvio delle conseguenti procedure di decadenza. Attraverso questo sistema fraudolento, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale di Matera ha incassato minori canoni di locazione, rispetto a quelli effettivamente dovuti, per un ammontare complessivo pari ad € 309.000.