Matera, Capece (SAPPE) sollecita provvedimenti dopo il sequestro di telefonini e coltelli a serramanico nel carcere cittadino
“Il SAPPE esprime piena soddisfazione per tutta l’operazione svoltasi, nonostante il personale in servizio presso il penitenziario di Matera è sotto organico, ha intensificato la propria attività di intelligence; quindi, è doveroso un ringraziamento a tutte le unità in servizio c/o le varie unità operative per il sacrificio quotidiano al servizio della Nazione”, commenta Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, l’operazione di servizio dei Baschi Azzurri del Corpo che ha portato al rinvenimento e al sequestro di sette smartphone, due coltelli a serramanico e una lama lunga circa 11 centimetri, tutti accuratamente occultati nelle celle occupate da molteplici detenuti di nazionalità italiana.
“È oramai continua l’azione di contrasto per l’introduzione, la detenzione e l’uso di telefoni cellulari e droga in carcere che vede quotidianamente impegnati gli uomini e le donne del Corpo di Polizia penitenziaria. E’ un fenomeno sempre più in crescita di quello dei tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti a livello nazionale negli Istituti di pena che di materiale atto alle comunicazioni, come i telefonini. L’operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di Polizia”, prosegue. “Il lavoro in carcere è un lavoro oscuro, perché quando viene arrestato un pericoloso latitante la vicenda finisce sulle pagine dei giornali, ma tutto quello che accade successivamente, negli anni a seguire, è oscuro e non subirà la stessa sorte, non comparirà sulle pagine dei giornali né in televisione, non farà notizia”, evidenzia ancora. “Per questo”, rimarca, “è fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per Matera ma anche per tutte le altre strutture detentive lucane. Il Corpo di Polizia Penitenziaria, a Matera e in tutta la Regione, ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere”, conclude.