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Matera capitale della cultura, un traguardo che va oltre i confini regionali

“L’idea di Matera capitale della cultura non è solo la richiesta di un riconoscimento per la città patrimonio dell’Unesco ma anche un traguardo e una strategia che getta un ponte tra Europa e Mediterraneo e un’idea di  sviluppo coerente per la Basilicata”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo presentando le iniziative a sostegno della candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019.

“Lo spirito della candidatura di Matera – ha spiegato De Filippo – è proprio quello di una capitale. In questo senso non un progetto chiuso alla città o al territorio regionale, ma la volontà di rappresentare e raccordare i territori, partendo da Matera ma allargandosi ben oltre. E in questo modo riportiamo nel concetto di Capitale della cultura l’idea che abbiamo di una cooperazione virtuosa tra territori come possibilità in particolare per il Mezzogiorno per riscattarsi rispetto a quello che è il divario più antico del mondo e integrarsi pienamente nell’Italia e nell’Europa.

In questo Matera capitale della Cultura è Matera capitale d’Italia, d’Europa, del Mediterraneo, di una serie di territori e culture di cui è il cuore, di cui nei secoli ha riportato le contaminazioni. E la Basilicata si torna a proporre quale punto di incontro, in quella strategia di crescita e di sviluppo che vede il Sud Italia quale ponte verso il Mediterraneo, incrociando per l’Italia e l’Europa quelle che sono le nuove rotte dello sviluppo e che transitano per il Medierraneo. 

Così Matera capitale della Cultura – ha concluso De Filippo –  non è un’iniziativa di parte, ma una candidatura di servizio a una vasta area di territori, una proposta “super partes”, come dimostrano le tante adesioni giunta a sostegno di questa iniziativa, non solo da singoli, ma anche da istituzioni della cultura di tutt’Italia, a partire dal Teatro alla Scala di Milano per arrivare al San Carlo di Napoli. E questo ci dà fiducia nell’intraprendere una battaglia difficile, con tanti competitori, partendo da una situazione di “numeri” che sembra non avvantaggiarci, ma con la consapevolezza che in questo caso, come sempre quando si parla di cultura, i risultati non sono mai questioni puramente matematiche.

Da parte nostra, come governo regionale, siamo pronti a sostenere questa iniziativa con tutte le iniziative necessarie per costruire un evento che si pone da subito un grande traguardo sociale e culturale: dare un segnale nel senso che quel ‘Paese troppo lungo’ che è l’Italia, dopo 150 anni, ha maturato le ragioni della sua unità e riesce a mettere pienamente a frutto il valore anche di questa sua area”.

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