BasilicataCronaca

Matera, evasione “lampo” di un detenuto dal carcere

Evasione lampo, ieri pomeriggio, di un detenuto della Casa circondariale di Matera. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del segretario della Basilicata Saverio Brienza: “Ieri, verso le 13.30, un detenuto italiano di 27, con un curriculum delinquenziale di tutto rispetto, approfittando del fatto che l’area dove stava effettuando il passeggio non aveva una vigilanza fissa ma saltuario (dove il poliziotto occupare più posti di servizio contemporaneamente!), riusciva a salire sul muro perimetrale fino a raggiungere la porta carraia dove, un balzo felino approfittando del passaggio di un altro ristretto, riusciva fuggire nonostante l’alt degli Agenti. Veniva subito inseguito e tratto in arresto da un vice Ispettore di Polizia Penitenziaria, mettendo così fine alla rocambolesca fuga del fuggitivo”. Brienza esterna “il pubblico ringraziamento del SAPPE ai poliziotti intervenuti che, come sempre, hanno dimostrato grande senso del dovere ed elevata professionalità”.

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE commenta: “Bravissimi i colleghi di Matera, ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Nazione. Anche questa evasione lampo è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui”, prosegue il sindacalista, per il quale “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude Capece.

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