Matera: identificati gli autori della rapina alla ferramenta “Suglia” di via Gravina. Si tratta di due quindicenni denunciati dai Carabinieri
Nel pomeriggio del 27 maggio un ragazzo armato di coltello fece irruzione nel negozio di ferramenta “SUGLIA” di Via Gravina per rapinare la titolare, presente all’interno, portando via l’intero incasso pari alla somma di 300 €.
I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Matera durante le indagini acquisivano le registrazioni di vari esercizi commerciali dai quali emergeva che il rapinatore non era da solo, ma era stato aiutato da un altro soggetto con cui si era diviso i compiti. Il primo era entrato nel negozio per verificare che non vi fossero altri clienti, dando il via libera al complice che interveniva subito dopo effettuando il colpo. Gli elementi raccolti portavano ad individuare i due soggetti, appena quindicenni, che, nonostante la giovanissima età, avevano dimostrato una naturalezza da veterani nel portare a compimento il colpo.
Nel corso delle perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei due giovani, sono stati rivenuti gli abiti, gli accessori ed il coltello utilizzati durante la rapina.
I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Potenza per i provvedimenti di competenza.
Durante le indagini, sono state effettuate numerose perquisizioni nel corso delle quali presso l’abitazione di due soggetti materani, già noti alle Forze dell’Ordine, sono stati sequestrati alcuni macchinari e utensili accertati provenire da un furto avvenuto nel mese di febbraio c.a. ai danni di un esercizio commerciale nel centro storico. I due uomini sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per ricettazione.
Ancora una volta in Matera e Provincia, emergono ragazzi giovanissimi pronti a compiere gravissimi reati. Appena un paio di mesi fa, infatti, ad otto ragazzi di Irsina era stato notificato un Avviso di Conclusione delle Indagini preliminari per i reati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Anche in questo caso i fatti risalivano a quando i ragazzi avevano appena 16 anni.