Matera, il problema della tassa di soggiorno
La valorizzazione, la manutenzione del patrimonio culturale ed ambientale, i servizi finalizzati ad elevare la qualità della accoglienza turistica, una più accurata pulizia e manutenzione dei percorsi turistici in particolare nei rioni Sassi, richiedono l’investimento di fondi che oggi sempre più si vanno riducendo. Come noto, i capitoli comunali di bilancio destinati al turismo e alla cultura sono sempre più incerti, da diversi anni, tra patto di stabilità, tagli alle risorse e ai trasferimenti statali e regionali, le somme destinate a tali scopi risultano del tutto inadeguate.
Il decreto legislativo 23/2011 ha attribuito ai comuni capoluogo oltre alle città d’arte e alle località turistiche, quindi anche al comune di Matera, la facoltà di istituire la tassa di soggiorno da applicare secondo criteri di gradualità e adottando un apposito regolamento per una più puntuale disciplina applicativa.
Il provvedimento è stato oggetto di un utile e proficuo confronto in Commissione non solo tra i vari gruppi consiliari ma soprattutto con i rappresentanti di categoria del settore, ciò sicuramente ha contribuito ad approfondire e migliorare la proposta di regolamento.
I rappresentanti delle associazioni di categoria pur evidenziando qualche perplessità, hanno espresso in linea di massima un parere favorevole alla istituzione della tassa di soggiorno a condizione di una destinazione chiara e trasparente delle risorse allo sviluppo dell’economia turistica nel suo complesso. (art. 2 del regolamento credo va in questa direzione).
Il provvedimento è stato licenziato con il voto favorevole di gran parte dei gruppi consiliari in ragione delle motivazioni espresse all’inizio dell’intervento. L’idea è di non incidere ulteriormente sui cittadini per reperire le risorse necessarie a tali settori (cultura-turismo) ma chiedere ai turisti italiani e stranieri, che pernottano nelle strutture ricettive della nostra città, un contributo di lieve impatto, che invece potranno rappresentare nuove e finalizzate risorse a favore del turismo stesso.
Chiedere un piccolo contributo ai turisti che verranno a dormire nella nostra città, che utilizzeranno la nostra qualità della vita, il nostro ambiente, le nostre infrastrutture,(trasporto pubblico gratuito per i rioni Sassi) che fruiranno del nostro ingente patrimonio storico-culturale, dei nostri eventi, impegnandosi contestualmente ad offrire in cambio servizi sempre più efficienti e più adeguati, mi sembra cosa buona e giusta.
Ritengo che sia del tutto strumentale sostenere che la tassa di soggiorno costituisca “un imposta odiosa e depressiva” come dichiarato dal consigliere Pedicini, né per gli albergatori tantomeno per i turisti, che al contrario troveranno ogni anno miglioramenti nel soggiorno,nell’accoglienza e nell’ospitalità non solo all’interno della struttura ricettiva ma anche fuori durante le visite e le escursioni che faranno nella città.
Credo che sia sbagliato anche pensare (consigliere Pedicini) che un’imposta/contributo di pochi euro possa far rinunciare a qualcuno di dormire a Matera e preferire altre località limitrofe per il solo fatto che non si applica la tassa di soggiorno. Assurdo sostenere che la competitività turistica di una località dipende dalla introduzione o meno della tassa di soggiorno. Dove l’imposta è stata già applicata si è avuto un incremento e non un decremento di turisti. Evidentemente le ragioni sono di altra natura. (vedi comuni di centrodestra).
Certamente non è un obbligo l’istituzione della tassa di soggiorno, come pure non era un obbligo triplicare l’addizionale irpef comunale portandola dal 0,3 al 0,8 come ha fatto invece l’amministrazione Buccico, come pure non era un obbligo aumentare del 40% il costo dei loculi, ma evidentemente per l’amministrazione era una scelta necessaria e obbligata, anche se a mio parere si poteva agire in alternativa anche su altri fronti, invece che colpire i soliti noti (lavoratori e pensionati). Anche se fiscalmente è una tassa credo che possa essere invece considerato un contributo per il territorio, una sorta di sostegno alla promozione turistica, che è bene rimarcare che a differenza dell’addizionale irpef comunale non è carico dei cittadini e diciamolo pure diventa insignificante per chi spende cifre ragguardevoli per un albergo, per ristorante ,ecc.ecc.
Ovviamente dopo una fase di prima applicazione del regolamento si potranno apportare le necessarie integrazioni e modificazioni per renderlo sempre più rispondente alle esigenze del settore turistico. Infatti, è stato previsto che nella fase di predisposizione del bilancio di previsione annuale, l’ attivazione di un tavolo di confronto con gli operatori del settore che al fine di orientare al meglio le risorse della c.d. tassa di soggiorno.
Molto spesso i cittadini pagano le tasse ma non sempre vedono benefici immediati. Creare un imposta, aumentare una tassa non è difficile, è creare il suo valore che lo è. Quindi è nostro compito vigilare per evitare di utilizzare dette risorse per altri scopi che nulla hanno a che fare con lo sviluppo dell’economia turistica, settore questo che potrebbe rappresentare, invece, per la nostra comunità una valida ed immediata risposta all’attuale fase di recessione economica. Aver previsto nel regolamento una destinazione vincolata per queste risorse ( previsione di circa 300.000,00 euro/anno) va in questa direzione.
Non condivido la posizione espressa dal gruppo consiliare della lista Stella sull’argomento tranne il suggerimento di una diversa rimodulazione della tassa prevedendo una sua riduzione per le diverse categorie di strutture ricettive.
Tassa o non tassa il turismo decollerà solo se saremo in grado di promuovere al meglio il nostro territorio, le nostre risorse ambientali e culturali, se sapremo garantire servizi sempre più di qualità di accoglienza turistica, se attueremo iniziative culturali in grado di invogliare i turisti a scegliere la nostra città, la nostra provincia come luogo delle proprie vacanze rispetto ad altre. Dunque,necessità di un maggiore coordinamento delle azioni e delle iniziative per superare frammentarietà e disarticolazione della spesa, così come è avvenuto ed avviene tuttora, individuare percorsi nuovi di riorganizzazione e promozione turistica. La costruzione e l’attuazione di un sistema integrato di promozione territoriale attraverso lo sviluppo di un metodo di lavoro partecipato e sinergico tra enti pubblici e operatori privati al fine di individuare le azioni prioritarie e di maggior valore aggiunto per la crescita dell’offerta territoriale.
Questi sono i veri problemi da affrontare e risolvere per rilanciare il turismo nella nostra città non la strumentalizzazione della istituzione della tassa di soggiorno. La candidatura a capitale europea della cultura sia una occasione da sfruttare al massimo e credo va nella giusta direzione in termini di strategia. Tutto questo è evidente che sollecita una maggiore responsabilità di tutti coloro che ricoprono ruoli di governo a tutti i livelli, consiglieri comunali compresi.
Michele Paterino – Consigliere Comunale IdV Matera