Matera: Lettera di ringraziamento alle Caritas diocesana e parrocchiali e punto della situazione attuale
“L’evangelizzazione e la testimonianza della carità esigono oggi, come primo passo da compiere, la crescita di una comunità cristiana che manifesti in se stessa, con la vita e le opere, il Vangelo della carità” (E.T.C. n. 26).
Carissimi,
stiamo vivendo giorni particolari in cui tocchiamo con mano un’emergenza mai vissuta prima.
La Caritas diocesana, in sinergia con le Caritas parrocchiali della nostra Arcidiocesi di Matera–Irsina, sta accompagnando tante famiglie e persone singole che si trovano ad affrontare serie difficoltà economiche: non riescono nemmeno a fare la spesa dei beni di prima necessità. Di questo voi siete i primi testimoni.
C’è sicuramente tanta amarezza nel vedere questa situazione difficile che continua a peggiorare ma che, al contempo, sta spalancando ulteriormente gli spazi della carità che opera senza sosta rispondendo a tutte le necessità ed emergenze.
Sono numerosissime le nuove famiglie che timidamente e quasi con un senso di vergogna chiedono aiuto alle nostre parrocchie. Grazie al contributo della CEI, alla collaborazione di Comuni e di Associazioni stiamo riuscendo a tenere sempre aperte le nostre porte. Permettetemi di esprimere un grazie particolare ai fratelli della Casa Circondariale di Matera per il contributo che hanno voluto mettere nelle mani della Caritas Diocesana e di tutti i privati che hanno effettuato donazioni sia in denaro che in natura.
Se prima in tutta la nostra diocesi rispondevamo ai bisogni di oltre 400 nuclei familiari, ora abbiamo superato i duemila interventi in città e altrettanti nei diversi comuni: in particolare, oltre gli alimenti, fitti per evitare ingiunzioni di sfratto, pagamento di bollette relative ad utenze domestiche, spese sanitarie, ecc.
Non vogliamo quantificare quanto stiamo facendo: di certo il Signore, con la sua provvidenza, non ci sta abbandonando. Quando sembra che siamo alle strette e che non abbiamo più nulla, ecco che improvvisamente si riaprono le porte della carità.
Non appena sarà possibile, ogni Caritas parrocchiale riceverà un ulteriore contributo economico dal centro Diocesi.
Mi permetto di sottolineare un aspetto che a molti potrebbe sfuggire. Nelle nostre chiese da circa due mesi non ci sono più entrate, eppure le bollette devono essere pagate lo stesso.
Mi auguro che anche le amministrazioni comunali e regionali ci sostengano ed aiutino nell’immediato affinché possiamo continuare ad aiutare.
Sento, ancora una volta, di dover ringraziare voi confratelli sacerdoti, diaconi, suore, per come vi state prodigando ma anche per aver rinunciato ad una o due o tre mensilità da devolvere alle famiglie bisognose. Grazie per la vostra concreta testimonianza.
Ringrazio tutti voi che state generosamente portando avanti il servizio nelle Caritas: giovani e adulti. Ringrazio quanti nella sede centrale della Caritas, “La Tenda” di Via Cappuccini, e la Casa “D. Tonino Bello” della Parrocchia di S. Rocco, ogni giorno preparano e distribuiscono centinaia di pasti.
Ringrazio le Caritas che, sull’intero territorio della nostra Arcidiocesi di Matera–Irsina, si prendono cura di 120 persone senza fissa dimora ospitandoli nelle nostre strutture.
Ringrazio la Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Cavalla”, con sede nella parrocchia di S. Agnese, per l’attenzione continua verso le vecchie e nuove povertà emergenti.
Andiamo avanti, animati dalla preghiera e dal servizio silenzioso, perché la Pasqua che abbiamo celebrato ci aiuti ad uscire presto dalla sofferenza dell’orto degli ulivi del giovedì santo, dalla passione e morte del venerdì santo, per arrivare al giardino della Risurrezione della Domenica mattina.
Vi abbraccio e benedico. Vi chiedo una preghiera anche per me.
Matera, 22 aprile 2020
✠ Don Pino