Matera non vuole l’inceneritore di Italcementi
Matera non vuole l’inceneritore. Ormai è sempre più ampio in città e in tutto il territorio limitrofo il fronte civico che si oppone alla richiesta presentata lo scorso 17 maggio dal Gruppo Italcementi S.p.A. alla Regione Basilicata per incrementare da 12 mila a ben 60 mila tonnellate i rifiuti da incenerire nell’impianto sito in Località Trasanello a Matera.
Il comitato “No-inceneritore – Mento sul cemento” – nato nei mesi scorsi e che continua a raccogliere sempre più adesioni di associazioni e comuni cittadini – aveva già inoltrato il 15 luglio scorso al competente ufficio regionale le proprie osservazioni ostative al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), trasmettendo copia integrale delle stesse osservazioni, per conoscenza, alle amministrazioni pubbliche interessate, compreso il Comune di Matera. E già qualche settimana prima, il 26 giugno, aveva rivolto una lettera-appello al sindaco di Matera, al presidente della Provincia di Matera ed al presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana. Ad oggi, purtroppo, sia le osservazioni che la lettera-appello sono rimaste senza alcuna risposta. Un silenzio che appare ancora più preoccupante, considerata la pericolosità per la salute pubblica di un inceneritore – nel quale, a tutti gli effetti, si trasformerebbe l’impianto di Italcementi – data la vicinanza alla città di Matera. In materia esiste un’ampia e autorevole letteratura scientifica internazionale.
E così il comitato ha inviato nei giorni scorsi al sindaco di Matera, Sen. Salvatore Adduce, una richiesta di convocazione di una conferenza di servizi, obbligatoriamente prevista dalla legge nel caso di rilascio dell’AIA. La richiesta è stata inoltrata anche a tutti i sindaci dei comuni interessati (Laterza, Ginosa, Altamura e Santeramo e Gravina), al presidente della Provincia di Matera, al presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana e al presidente del Parco dell’Alta Murgia, e per conoscenza a tutte le altre istituzioni interessate, incluso il competente ufficio regionale. Infatti, come espressamente previsto dal Codice dell’Ambiente, rientra nelle prerogative e nei poteri del sindaco perorare le prescrizioni ostative al rilascio dell’AIA per motivi di tutela della salute pubblica.
Nei prossimi giorni il comitato promuoverà una petizione popolare al riguardo, secondo quanto previsto dallo Statuto Comunale di Matera, unitamente ad una petizione online sul sito www.change.org che ha milioni di utenti e visitatori di tutto il mondo. A metà gennaio poi, si terrà a Matera un incontro-dibattito con il dott. Agostino Di Ciaula – presidente della sezione pugliese dell’Associazione Internazionale Medici per l’ambiente e uno dei massimi esperti in tema di effetti sulla salute degli inceneritori – il quale ha accettato con entusiasmo l’invito del comitato. Ci auguriamo che con altrettanto entusiasmo il sindaco di Matera accolga l’appello rivoltogli dal comitato.
Perché, come spiegano in numerosi filmati reperibili in internet, la dott.essa Antonietta Gatti, biologa di fama internazionale, e la dott.essa Patrizia Gentilini del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute, incenerire rifiuti fa male… Da morire!
COMITATO “NO-INCENERITORE”
“MENTO SUL CEMENTO”