Matera: Operazione “Nuove Leve”
Dalle prime ore dell’odierna mattinata è in corso una vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia di Matera. Cinquanta militari del comando, attivamente supportati da unità cinofile per la ricerca di droga, armi ed esplosivi del Nucleo Cinofili di Tito (PZ), un velivolo del 6° Elinucleo CC di Bari Palese, stanno dando esecuzione a nove misure cautelari emesse dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Potenza quale esito dell’attività investigativa convenzionalmente denominata “Nuove Leve” condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Matera in stretta osmosi info-operativa con la Stazione CC di Pomarico (MT). In carcere sono finite quattro persone: Greco Antonio, classe 1967, Paladino Raffaele, classe 1978, Cristalli Ennio, classe 1991 e La Bella Luigi Michele, classe 1990; in regime di arresti domiciliari è stato sottoposto Casolaro Michele, classe 1989. Per altre quattro persone, Fecchio Paola, nata nel 1971, Lullo Nicola, del 1968, Egitto Francesco, classe 1989 e Martoccia Michele, nato nel 1970, il G.I.P. di Potenza ha disposto la misura cautelare dell’obbligo giornaliero di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’operazione, oltre al territorio di Pomarico (MT) dove risiedono sei delle nove persone coinvolte, ha interessato i comuni di Assisi (PG), Andria (BAT) e Minervino Murge (BAT), rispettivi luoghi di domicilio dei rimanenti tre soggetti, ove i Carabinieri di Matera sono stati attivamente supportati dai colleghi delle Compagnie di Andria ed Assisi. Ai quattro arrestati finiti in carcere è contestata l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti; tre di loro dovranno anche rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti. I restanti soggetti sono ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Così come accertato dai militari dell’Arma, sia con metodi classici di investigazione quali pedinamenti ed osservazione, monitoraggio degli spostamenti e degli incontri, sia con attività di indagine tecnica, l’associazione trattava cospicue quantità di sostanza stupefacente di diversa tipologia: hashish, marijuana, cocaina ed eroina nella cui rete di spaccio ed approvvigionamento si inserivano quali intermediari i soggetti destinatari dell’obbligo di presentazione alla P.G.. L’associazione, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva struttura piramidale con precisi compiti ed attribuzioni. Il Greco promuoveva, dirigeva e finanziava l’associazione, avvalendosi del Cristalli per l’organizzazione delle attività criminali poi poste in essere dagli altri componenti, tra cui anche alcuni minori che ricevevano, quale corrispettivo per la buona riuscita degli illeciti loro commissionati (furti e piccolo spaccio), soldi o sostanza stupefacente per uso personale. Il La Bella ed il Paladino provvedevano al reperimento ed allo spaccio della sostanza stupefacente; a quest’ultimo era anche affidato il compito di intimidire eventuali concorrenti nell’attività di spaccio. Il Greco, il Cristalli ed il La Bella dovranno anche rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti ed alla ricettazione: con meccanismi analoghi al traffico di sostanze illecite, anche in questo settore i compiti erano ripartiti; in particolare, l’organizzazione dei colpi, in prevalenza furti in appartamento ed in esercizi commerciali, spettava al Cristalli che spesso affiancava l’esecutore materiale, La Bella. Anche in questo caso, e con analoghe “ricompense”, in taluni casi l’associazione si è avvalsa di minori. Il provento dei furti e della ricettazione serviva ovviamente a reperire liquidità da reinvestire nell’acquisto di sostanze stupefacenti, verosimilmente nella limitrofa Puglia, da immettere sul mercato locale. Il nome convenzionalmente scelto per l’operazione, “Nuove Leve”, è stato deciso proprio per rappresentare questo nuovo sodalizio criminale che vede coinvolti personaggi molto giovani, desiderosi di crescere rapidamente sotto il profilo delinquenziale per diventare presto autonomi rispetto alle figure storiche prese a modello, iniziando a reclutare anche minori, “nuove leve” appunto. L’attività di indagine è stata avviata nel gennaio 2010 e conclusa nel primo semestre del 2011; durante i vari servizi svolti, nonostante l’estrema difficoltà nel muoversi senza farsi notare nel dedalo di piccoli vicoli da cui è costituito il centro storico di Pomarico, i militari dell’Arma sono riusciti anche ad effettuare riscontri oggettivi al teorema investigativo, sequestrando circa 30 grammi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia ed alcune piante di canapa indiana. Inoltre, sono state accertate le responsabilità in ordine a dieci furti commessi in appartamento ed all’interno di esercizi pubblici, recuperando refurtiva costituita in prevalenza da monili in oro e strumenti tecnologici per un valore complessivo di cinquemila euro circa. Al termine delle formalità di rito gli arrestati sono stati tradotti presso il carcere di Matera, nonché presso i propri domicili, a disposizione della competente A.G.. L’indagine è stata coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica – D.D.A. Potenza.