Matera, Parco della storia dell’uomo e tutela di Murgia Timone, le dichiarazioni del consigliere comunale Rocco Sassone (Coraggio Italia)
Nel Consiglio Comunale di ieri sono intervenuto sulla vicenda dei lavori “scempio” fatti eseguire nell’area di Murgia Timone, rispetto ai quali, ho ribadito la mia posizione, ferma, immutata e condivisa durante i lavori della Commissione Speciale di cui ho fatto parte, dichiara il consigliere comunale materano Rocco Sassone(Coraggio Italia)
In sintesi:
“come Cittadino di questa splendida Città non riesco a capacitarmi riguardo alla condotta superficiale e non priva di responsabilità posta in essere da Sindaco e Amministratori pubblici che non hanno saputo difendere e tutelare un territorio millenario da lavorazioni che in molti casi sono state eseguite in contrasto con il regime vincolistico dei luoghi. Perché il sindaco non ha sospeso i lavori quando si è accorto di quanto stava accadendo? E perché successivamente li ha presi in carico? Per la cronaca rammento che l’art. 109 del codice dei contratti consente alle Amministrazioni di fermare le opere in presenza di ragionevoli motivazioni riconoscendo alle imprese incolpevoli il mancato utile sui 4/5 delle opere ancora da eseguire. In presenza quindi di motivata non condivisione di opere ancora da realizzare o ritenute non compatibili con le norme e/o i vincoli presenti sui luoghi l’amministrazione appaltante poteva interrompere l’esecuzione delle stesse!!
– come professionista sono allibito circa la modalità con cui i significati di termini come Salvaguardia, Tutela, Conservazione e Valorizzazione siano stati considerati equivalenti, quando in realtà non lo sono per niente, probabilmente al fine di giustificare scelte tecniche, organizzative e architettoniche che hanno portato a far eseguire lavorazioni fortemente impattanti che hanno a tratti irrimediabilmente devasto l’unicità del paesaggio e di alcune antropizzazioni millenarie. A questo proposito mi chiedo come mai i funzionari della sovrintendenza e degli altri enti cui spettava l’onere di autorizzare e vigilare sulla legittimità dei lavori non sono tempestivamente intervenuti? Ed ancora: perché l’ente parco, l’ente a cui è demandata la tutela delle aree oggetto dei lavori non si è opposto all’esecuzione dei lavori che non recepivano il rispetto dei vincoli di salvaguardia e conservazione del paesaggio? E vogliamo parlare dello scarso senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni del suo presidente, che ha rifiutato l’invito ad essere audito dalla commissione speciale comunale senza che ci sia stata alcuna levata di scudi. Ma è normale tutto ciò?
Per me assolutamente no, motivo per cui, per ora portiamo a casa il provvedimento votato ieri sera, dove il sindaco si impegna a ripristinare allo stato originario i luoghi oggetto di lavorazioni eseguite in contrasto con il regime vincolistico e ove ciò non fosse possibile di promuovere ogni necessaria azione risarcitoria del danno al paesaggio, all’ambiente ed al patrimonio storico subito dalla comunità”.
Ma non finisce qui!!
A presto Rocco.
Stralcio del provvedimento approvato
DELIBERA DI IMPEGNARE IL SINDACO E LA GIUNTA PER IL TRAMITE DEGLI UFFICI COMPETENTI A:
1. Recepire i contenuti della relazione redatta dalla commissione speciale “Murgia Timone” di cui questo Consiglio ha preso atto;
2. Ad accertare le difformità di alcune lavorazioni emerse durante le audizioni, e riportate in relazione, che sembrerebbero essere state eseguite in contrasto con il regime vincolistico dell’area in esame;
3. Nell’ipotesi in cui siano confermate le circostanze di cui al precedente punto, a porre in essere, ove possibile e sempre nel rispetto dell’origine antropica e naturalistica dei luoghi, qualsiasi iniziativa volta al ripristino dello stato dei luoghi alle condizioni originarie;
4. Ove, per circostanze connesse alla irreversibilità delle lavorazioni eseguite, non fosse possibile il ripristino, ad adottare in occasione di azioni di manutenzione e conservazione, gli interventi di salvaguardia in conformità alle norme di tutela vigenti;
5. Ove ricorrano i presupposti, a promuovere azioni volte al risarcimento del danno al paesaggio, all’ambiente ed al patrimonio storico subito dalla comunità.