Matera, presentazione del libro “Il Carro e il Leone” di Andrea Semplici
La storia del Carro della Festa della Bruna è quasi sempre una storia al
contrario: parte dal suo finale, come se il carro trionfale fosse
soltanto la sua distruzione.
“Il Carro e il leone” racconta invece la storia della
costruzione del carro, le alchimie i segreti e le tradizioni di famiglia
che si consumano in un luogo inaccessibile per mesi e – soprattutto – è
la storia della coloratissima comunità che quest’anno ha dato vita e
mani a questo simbolo potentissimo della città di Matera.
È la prima volta nella storia centenaria della festa che un
libro prova ad aprire idealmente le porte della fabbrica in cui nasce la
festa.
Centosessantotto giorni, dal 7 gennaio al 23 di giugno,
raccontati in un diario. È la cronaca quotidiana della rinascita di una
grande scultura mobile, il carro Trionfale in cartapesta costruito da
una piccola comunità di artigiani che quest’anno si è arricchita della
presenza di ragazzi stranieri rifugiati e artisti non locali.
Il libro nasce per volontà della cooperativa sociale il
Sicomoro, legata a doppio filo quest’anno alla festa della Bruna. La
cooperativa è infatti ente gestore del progetto di accoglienza per
rifugiati del Comune di Matera, che ha permesso a Kingsley, Ismaila,
Savane e altri di partecipare attivamente alla costruzione del carro.
C’è però un altro legame tra il Sicomoro e il 2 luglio legato ad un nome
che i materani sono abituati ad associare unicamente alla residenza per
anziani gestita dalla cooperativa: è il nome di Mons. Brancaccio.
Nel testamento del Brancaccio si legge infatti “Voglio che
con la Rendita del Capitale della Masseria si tenga in città una
Festività di nostra signora sotto il titulo della Bruna nostra Avvocata,
e Protettrice, che si Celebra a due di luglio e sia solennizzata da
musici et Istrumenti scelti da loro spendendo in ogn’anno cinquanta
ducati. E così continuare sempre et in infinitum”. Il vescovo dei
poveri, istitutore del monte frumentario da cui prese vita la casa di
riposo, nel 700 fu il primo a dare alla festa della Bruna la forma e le
regole con cui tutti noi ancora oggi la celebriamo. Un legame forte
quello tra la festa e la Residenza Mons. Brancaccio che il Sicomoro
intende onorare destinando il ricavato della vendita del libro al
sostegno delle rette degli anziani in situazione di solitudine e povertà
ospiti della Residenza Brancaccio.
“Il carro e il leone” è in distribuzione in via Ridola 22, nella Residenza Brancaccio e nelle librerie e attività convenzionate