Matera, sintesi del consiglio comunale del 21 dicembre
Si è tenuta oggi in prima convocazione la seduta del consiglio comunale che, dopo la verifica del numero legale con 29 presenti in aula, si è aperta con la richiesta del consigliere Paolo Manicone che ha proposto di anticipare il punto n.2 all’ordine del giorno (Gestione associata del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani dell’Area Metropolitana di Matera-Sub Ambito operativo 1. Approvazione del documento progettuale di indirizzo per l’organizzazione del pubblico servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani per il sub-ambito 1) al punto 1.
La proposta è stata approvata all’unanimità. Prima dell’inizio del lungo dibattito che si è sviluppato su questo tema, il consigliere Salvatore Adduce è intervenuto chiedendo al sindaco di riferire sulla richiesta già presentata il 5 dicembre scorso riguardo alle dimissioni dell’assessore Marilena Antonicelli e, più in generale, sull’attuale situazione politica.
Il sindaco è, dunque, intervenuto spiegando: “Occorre fare chiarezza. Abbiamo svolto incontri, ipotesi di colloqui, confronti e la situazione è rimasta molte volte amletica. Poichè ritengo che la chiarezza delle posizioni non possa essere annunciata ma verificata, questo consiglio comunale sarà la cartina di tornasole delle questioni in campo. Inutile nascondersi dietro comunicati stampa o riunioni notturne, la chiarezza, come impone un livello politico corretto, deve essere fatta in questa sede in cui rappresentiamo la città. Non devo fare l’interprete di posizioni personali o di gruppo – ha aggiunto – perché la chiarezza andrà fatta in questa sede, affrontando le questioni. Come vedete la maggioranza, nella sua composizione numerica, è presente. All’interno della maggioranza vi è un distinguo; occorre verificare se questo distinguo rappresenta una ferita irrimediabile o sanabile e oggi all’ordine del giorno ci sono questioni importanti da affrontare: la prima, urgente, è quella dei rifiuti. La mia ordinanza di proroga all’attuale struttura che gestisce in modo discutibile la raccolta dei rifiuti, scade il 30 giugno 2017. Dobbiamo dunque attivare il bando in tempi concreti e operativi, nella fase terminale della procedura per poter avere tempi adatti ad una ulteriore proroga dal momento che la dimensione europea dell’appalto non ci consentirà di chiudere la partita in sei mesi. L’altra questione è il piano strategico, ovvero la visione del futuro della città. Su questi temi, di grande rilevanza, la città verificherà se esiste o no la maggioranza. Credo che anche su posizioni contrastanti, sarà necessario esprimere coerenza e prospettiva”. E’ seguito l’intervento dei consiglieri Adduce e Scarola.
Subito dopo, l’assessore al ciclo dei rifiuti, Enzo Acito, ha illustrato attraverso la cronologia dei fatti, il punto di cui si andava a discutere. “Il Comune – ha esordito – ha stipulato una convenzione con il Conai affinchè venisse elaborata una proposta di raccolta differenziata da sottoporre al sub-ambito 1 composto dai Comuni di Irsina, Bernalda, Tricarico e Ferrandina. Il Conai a luglio 2016 ha presentato una bozza che aveva un importo finale per Matera di 10 milioni e 900 mila euro. A seguito dell’approfondimento dei cinque tecnici comunali progettisti, che hanno chiesto la collaborazione esterna del prof. Masi, l’importo dei lavori a base d’asta per Matera è sceso a 9 milioni e 100 mila euro. La Tari di Matera, d’altronde, ad agosto 2016 era 9 milioni e 450 mila euro e il costo per abitante, secondo questa proposta, è di 151 euro. La proposta che viene sottoposta oggi è stata presentata dai tecnici comunali il 3 novembre alla valutazione della Commissione consiliare che l’ha licenziata il 29 novembre. Indico i tempi perché non si tratta di una variabile indipendente. Voglio appprofondire alcuni aspetti: innanzitutto i tecnici comunali hanno terminato il loro lavoro e quattro Comuni su cinque hanno approvato il passaggio in consiglio comunale. Il Comune di Matera, intanto, dovrà aggiudicare prima del 30 giugno 2017 il servizio, ovvero alla data di scadenza dell’ordinanza del sindaco, in questo modo non si bloccherà il progetto di ambito che ci farà ottenere finanziamenti pari a 5 milioni. Ovviamente – ha proseguito – dobbiamo parlare dell’emergenza rifiuti in città. Qualche tempo fa dichiarai che il peggioramento della situazione in città fosse quasi una operazione politica. Invece mi devo ricredere: l’impresa appaltatrice del servizio mi ha segnalato due casi emblematici: nel 2015 le tonnellate di rifiuti ingombranti sono state il doppio del 2014. Nel 2016 il doppio del 2015. In due anni abbiamo quadruplicato la quantità di rifiuti di imballaggi. Ci ritroviamo così che l’offerta della ditta, che risale al 2009, non poteva prevedere questo fenomeno legato alla trasformazione di tante abitazioni in bed&breakfast. Fatti imprevisti asll’epoca che oggi mettono in crisi il sistema di raccolta dei rifuti. Non potendo modulare quell’atto, l’unica strada che ci resta è accellerare il processo per il nuovo bando. Ritardare tutto questo vuol dire non poter più risolvere il problema dei rifiuti in città perché i dati relativi ai rifiuti ingombranti sono esponenziali. E’ una cancrena che non possiamo curare con l’aspirina. Dobbiamo tagliare la gamba e cambiare.
Sono sicuro che la presenza di numerosi partecipanti e la trasparenza che questa amministrazione adotterà con la commissione indicata dall’Anac e sorteggiata in seduta pubblica, aprirà spazi di una vera concorrenza e ottenere proposte migliorative”.
Sul punto sono intervenuti i consiglieri Scarola, Lionetti e L’Episcopia. Il consigliere Manicone ha preso poi la parola per illustrare il suo emendamento, firmato con altri otto consiglieri) – EMENDAMENTO N.1 . Subito dopo sono intervenuti i consiglieri Montemurro, Pietro Iacovone, Cotugno.
Il consigliere Materdomini ha illustrato il contenuto del suo emendamento – EMENDAMENTO N.2. Sono seguiti gli interventi dei consiglieri Adduce, Manicone, Cotugno e Montemurro. Ha preso di nuovo la parola l’assessore Acito, commentando alcuni dei punti contenuti negli emendamenti. Subito dopo ha preso la parola il segretario generale Mariella Ettorre di cui era stato chiesto il parere rispetto alla compatibilità della delibera con la disciplina imposta dal codice dei contratti: “Emerge chiaramente che il prof. Masi ha ricevuto l’incarico di supporto tecnico specialistico per predisporre una serie di documenti uno dei quali è la relazione tecnico illustrativa che oggi viene sottoposta al consiglio comunale”. Il segretario ha chiesto se l’ing. Masi ha presentato anche altri atti, come la relazione sugli obblighi di servizio pubblico. “Oggi il consiglio viene chiamato ad esprimersi sugli indirizzi e non approvare la relazione tecnico-illustrativa che è uno dei documenti che compongono l’intero progetto. O si porta all’attenzione del consiglio l’intero progetto corredato da tutti i documenti – ha spiegato il segretario generale – oppure si stabilisce di dare degli indirizzi senza approvare il documento presentato oggi e si indicano indirizzi generali sugli obiettivi che il Comune si prefigge con le nuove modalità di esecuzione del servizio. Questa delibera, così come formulata, fa riferimento ad alcuni documenti che oggi non vedo allegati”. Sul tema è tornato il consigliere MAnicone insieme ai consiglieri Cotugno, Adduce, Montemurro, e Vena. In seguito ha preso la parola il dirigente di settore Giuseppe Montemurro che ha analizzato gli altri emendamenti che nel frattempo erano stati presentati (complessivamente 5 emendamenti allegati alla seguente sintesi). Il dibattito è proseguito con gli interventi dei consiglieri Cotugno, Adduce e Montemurro. Il consigliere Maria Teresa Vena ha chiesto una pausa per approfondire alcuni aspetti del punto e al ritorno in aula, dopo l’appello, si è riscontrato che erano rimasti solo 14 consiglieri. Venuto meno il numero legale la seduta è stata aggiornata a martedì 27 dicembre alle 9 nella sala consiliare della Provincia.