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Matera, tiene banco la questione del Mulino Alvino

Dopo aver dichiarato pubblicamente il proprio “sostegno condizionato” alla nuova Giunta comunale, e nello specifico al nuovo assessore, prof.ssa Ina Macaione, a cui si sottoponeva, già nella medesima seduta del Consiglio comunale del 10 settembre u.s., la questione riguardante la riqualificazione del mulino Alvino, si apprende con soddisfazione l’adesione di altre forze politiche alla nostra richiesta di chiarimento.

Non si comprende, invece, il silenzio della minoranza, sempre pronta ad intervenire su questioni locali con piglio critico, quasi mai criticamente costruttiva su temi di carattere generale.

La necessità che la politica e, nello specifico, il Consiglio comunale torni a svolgere il proprio ruolo di principale organo amministrativo, deputato a decidere e fissare indirizzi e obiettivi, rappresenta un’esigenza irrinunciabile per la città di Matera.

Altrettanto necessario risulta il ricorso a strumenti di pianificazione e programmazione, per disciplinare e normare le attività amministrative.

Come si è già avuto modo di denunciare, riguardo alla tematica urbanistica, soprattutto a seguito dell’entrata in vigore della Legge 106/2011 (cosiddetta legge Berlusconi o piano casa 2), risulta opportuno evitare una “svolta a destra” ovvero una interpretazione “speculativa”che favorisca una puntuale “deroga” agli ordinari strumenti di pianificazione urbanistica generale.

La Regione Piemonte, al fine di evitare un uso “distorto” della 106/2011 e fornire un indirizzo interpretativo univoco, ha ritenuto utile inviare una circolare esplicativa a tutti i Sindaci della regione, in cui si chiariscono le modalità applicative della legge in oggetto.

Nella circolare si chiarisce che la 106/2011 non configura il ricorso a forme non ordinarie, accelerate e semplificate, di variante al PRG, né delinea “varianti automatiche” a questo.

Inoltre si ribadisce che il “permesso di costruire in deroga” implica la “previa deliberazione del Consiglio comunale” che risulta rassicurante sotto il profilo dell’orientamento costituzionale, consentendo di decidere su alcuni aspetti rilevanti, difficilmente dislocabili sul semplice piano di un permesso edilizio: si pensi, a titolo d’esempio, alla rilevanza dei fenomeni di delocalizzazione (es. riqualificazione del mulino Alvino che prevedrebbe il trasferimento dei volumi industriali, che nello specifico si trasformerebbero in volumi residenziali) oppure al riconoscimento della destinazione d’uso finale come “compatibile o complementare”.

A tal proposito si ritiene opportuno far notare la totale assenza della Regione Basilicata che in merito alla suddetta Legge 106/2011 non ha fornito alcun indirizzo, comportamento inaccettabile se si considera la delicatezza che caratterizza il settore urbanistico, visti gli appetiti e gli interessi che girano intorno ad esso.

L’auspicio è che il nuovo assessore Macaione affronti, con un approccio più rigoroso, tematiche che la città di Matera ha sempre risolto utilizzando provvedimenti “scorciatoia” a totale danno della qualità urbanistica e di un “consumo” del territorio sconsiderato e deleterio per un centro urbano che vanta firme autorevoli di urbanisti di fama internazionale.

Per questo motivo ci si impegna depositare, nelle prossime ore, unitamente ad altri gruppi consiliari, una mozione di indirizzo, per portare in Consiglio la discussione sulle modalità di applicazione del piano casa 2.

Michele Paterino – consigliere comunale IdV

Michele Grieco – Segretario Organizzativo IdV

 

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