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“Il mattino dell’amministrazione De Luca minaccia precipitazioni”

La convocazione del Consiglio Comunale in pieno agosto è un fatto inconsueto per il capoluogo di Regione, reso indispensabile dall’esame di situazioni urgentissime la cui soluzione non può essere trasferita. Invece anche in questo caso la montagna ha partorito il solito topolino. Ovvero un intero Consiglio Comunale per ratificare la surroga di un consigliere comunale e la nomina nello staff del Sindaco del Consigliere dimissionario e, quindi, surrogato.
Tutto nello stile della peggiore prima Repubblica che ha avuto come attore proprio la stessa parte politica di chi tra i banchi regionali inveisce allo spreco, stigmatizza la commistione tra interessi partitici e pubblici, grida allo scandalo contro incarichi di comodo e di parte salvo poi, in altre sedi, assentire con la propria presenza ad attività deprecabili. Già ad inizio consiliatura era stata tentata la nomina nello staff del sindaco dello stesso consigliere nomina poi ritirata a causa della ventilata inconferibilità dell’incarico (ostacolo non ancora rimosso).
Oggi viene consumato lo scippo già precedentemente tentato al voto popolare per “sistemare” un collega di partito; viene annullata la volontà popolare che aveva eletto il consigliere dimissionario (in verità già subentrato ad altro collega dimissionario per incarico assessorile), per “assumerlo” nello staff del Sindaco. Di quello stesso sindaco che solo qualche mese prima aveva tuonato contro gli sprechi, contro i troppi incarichi agli amici, contro l’utilizzo per finalità partitiche della macchina comunale.
Quello stesso sindaco che si era indignato per aver “scoperto”, per il tramite di alcuni collaboratori transfughi, evidentemente poco informati, l’assunzione di personale nell’organico della Polizia Locale a cavallo dell’elezione; salvo poi accertare la regolarità del provvedimento che li assumeva mediante lo scorrimento della graduatoria degli idonei di un regolarissimo concorso bandito anni prima.
Quale concorso ha sostenuto il nostro e quale esame ha superato perché fosse istituito per lo stesso un Ufficio ad personam e con quali costi? Ci saremmo aspettati che si fossero affrontate le criticità per la prossima apertura delle mense scolastiche o la programmazione delle opere pubbliche per dare slancio all’economia ed alla fame di occupazione dei potentini. Ci saremmo aspettati la declamata e poi rimangiata apertura anticipata degli asili nido.
Ci saremmo aspettati che si fosse trattato con cognizione di causa il problema rifiuti e invece si sono attivati gli atti conseguenti già predisposti dalla amministrazione uscente; che si fosse affrontato il problema del trasporto pubblico a qualche giorno dall’apertura delle scuole. Che si fosse insomma affrontato qualche problema scottante, attuale, di interesse generale.
Ed invece l’unico argomento trattato dall’odierno Consiglio Comunale di Potenza è stato di interesse di parte o per meglio dire di partito. Spesso troppo spesso il Sindaco De Luca agita lo spauracchio del dissesto, il baratro delle casse comunali per inibire ogni innovazione, salvo poi trovare la provvista economica per compensare i propri amici con l’assenso e la complicità di chi in altre Assemblee urla alla luna. Non c’è che dire: se il buongiorno si vede dal mattino, le prime ore dell’Amministrazione De Luca sono buie e minacciano copiose quanto rapide precipitazioni. Non solo di stile.

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